Crisi di governo: una vergogna. Povera Italia, in mano agli irresponsabili

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di Luigi Bottazzi

Molti descrivono quello che è successo mercoledì 20 luglio al Senato come un nuovo Papeete, che ha spinto Salvini, Conte e, questa volta, anche Berlusconi a una sorta
di volontà di autodistruzione. Altri sostengono, a sproposito, che sia stato proprio
Mario Draghi a volere la crisi, sfidando oltre ogni logica la suscettibilità e la debolezza dei partiti. Una cosa sicuramente è mancata nel dibattito in Aula: la preoccupazione per i problemi degli italiani.

Draghi ha fatto il Draghi, ovvero colui che è stato chiamato a dare risposte a questioni
precise e circoscritte, e si è assunto la responsabilità di interpretare la voglia di concretezza e stabilità emersa da tanti rappresentanti della società civile ed economica, non solo italiana.

Forse, però, è proprio quello che volevano i protagonisti di questa folle crisi di governo:
tornare in uno stato di confusione in cui ciascuno può spararla grossa senza pagare pegno, anzi, pensando di guadagnare consensi in elezioni che, a questo punto, paiono inevitabili e necessarie. Draghi è una chiara spia di allarme accesa: l’illusione di un’Italia autorevole e rispettata all’estero ha fatto la stessa brutta fine dei ghiacciai alpini di fronte al caldo anomalo.

Nel breve volgere di qualche ora l’Italia da riferimento per una nuova stagione europea
è così passata a osservata speciale e potenziale focolaio di crisi per l’Europa intera. I
segnali dei marcati sono stati eloquenti di questi anni.
Draghi non poteva sopportare un clima del genere, e non ha fatto nulla per nasconderlo
nei suoi interventi in Parlamento. I partiti che leggono la responsabilità come una camicia di forza politica non potevano reggere altri mesi di Draghi a Palazzo Chigi, le sue parole di verità al Senato hanno indotto 5 Stelle, Lega e Forza Italia a non rischiare oltre di stare in un terreno che, evidentemente, non sentono più come loro. L’euforia quasi liberatoria che si è vista, anche dalla TV, in molti esponenti dell’ormai ex maggioranza. Credo che abbia fatto
ribrezzo.

A livello internazionale molti si preoccupano e alcuni esultano e questo dovrebbe farci
riflettere seriamente. Spero che gli italiani non si rassegnino e che considerino attentamente il voto come l’occasione per dire quale Italia vogliono e da chi intendono farsi rappresentare. Povera Italia, in mano ad imbecilli ed irresponsabili!

(ex consigliere regionale DC-PPI)