La petizione dei mille sindaci “che si stracciano le vesti al solo pensiero della caduta del governo Draghi e delle elezioni anticipate, chieste da Fratelli d’Italia per fare finalmente chiarezza in un quadro politico degradato e inconcludente, è in realtà una grande bugia”: è questa la posizione di Marco Eboli, coordinatore comunale reggiano del partito di Giorgia Meloni, sulla lettera-appello per chiedere a Draghi di restare alla guida del governo firmata dai sindaci di grandi città come Firenze, Venezia, Milano, Genova, Bari, Bergamo, Torino e Roma e poi sottoscritta via via da altre centinaia di primi cittadini di ogni appartenenza politica.
Secondo Eboli “la premessa della petizione è: dopo Draghi il diluvio, a rischio i finanziamenti del Pnrr, vuoto di potere, perdita di credibilità internazionale. Inverto l’ordine delle risposte. La perdita di peso dell’Italia a livello internazionale è già, purtroppo, una realtà con il governo Draghi, in quanto non siamo mai protagonisti in nessun scenario. Il vuoto di potere non ci sarà, qualora si andasse al voto anticipato, perché Draghi resterebbe in carica fino a dopo le elezioni per l’ordinaria gestione. Ebbene, nulla di più potrebbe fare anche se, con un triplo salto carpiato, l’attuale maggioranza decidesse di far credere agli italiani di aver scherzato e che si potrà continuare fino a fine legislatura come se nulla fosse accaduto. I mesi che ci aspetterebbero sarebbero caratterizzati da un assalto alla diligenza, cercando – con la legge di bilancio per l’anno prossimo – di ottenere più fondi possibili per ciascuno dei partiti di governo per accontentare i rispettivi elettorati”.
“Vengo quindi al rischio, falso, di perdere i finanziamenti del Pnrr; la maggior parte debiti, non dimentichiamolo. Dalla primavera all’autunno del 2021 sono stati istituiti dal governo organismi che possono gestire tranquillamente tutte le fasi per l’ottenimento dei fondi europei. La cabina di regia, formata da premier e ministri o sottosegretari con deleghe specifiche, si riunisce ogni qual volta è necessario affrontare un particolare tipo di finanziamento. Presso il Mef è stato istituito un organismo di coordinamento e presso ogni ministero un organismo di controllo per monitorare lo stato dei singoli finanziamenti. Tutto ciò continuerebbe a esserci anche in caso di dimissioni definitive di Draghi ed elezioni anticipate”.
Infine, ha ricordato Eboli, “lo stesso Draghi nella primavera scorsa, quando pensava di poter scalare il Quirinale senza fare i conti con Mattarella, che di andarsene non aveva alcuna voglia, come dimostra la sua rielezione, ebbe a dire che non era indispensabile e che chiunque, avendo incardinato tutto per ottenere i fondi del Pnrr, avrebbe potuto continuare il suo lavoro. Fratelli d’Italia ritiene sia giunto quel momento, affidandosi al popolo sovrano che, votando, deciderà da chi vuole essere governato”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]