Si è svolta in Camera del Lavoro a Reggio una prima riunione di delegate e delegati della Fiom provinciale, a cui seguiranno riunioni analoghe nelle Camere del Lavoro di Guastalla, Scandiano, S.Ilario e Correggio.
“Nelle fabbriche le persone che per vivere devono lavorare oggi sono poco interessate alla compagine di Governo, o a chi farà il Premier dopodomani, lo sono invece alle risposte concrete che il Parlamento e l’Esecutivo sapranno dare ai problemi dei lavoratori – dichiara la Fiom di Reggio – L’inflazione sta divorando il potere di acquisto, abbiamo bisogno di risposte urgenti, e questa crisi di governo rischia essere un ulteriore problema per le lavoratrici e i lavoratori”.
La Fiom Cgil di Reggio ha convocato in via Roma una sessantina di delegati di fabbrica per confrontarsi sulla fase politica e ascoltare il punto di vista dei lavoratori sulla situazione sociale e politica del nostro Paese.
Una dozzina di interventi dei quali la maggioranza chiede alla Fiom e alla Cgil di andare oltre alle rivendicazioni e organizzare iniziative di mobilitazione per esprimere i bisogni sociali delle lavoratrici e dei lavoratori.
“Mentre nei partiti le discussioni politiche sono ormai solo ai vertici, come Fiom abbiamo deciso di coinvolgere più delegati possibili e fare una discussione a tutto tondo: si è parlato ovviamente del caldo che attanaglia molte fabbriche, e anche della crisi di Governo, della troppa precarietà nelle aziende ma soprattutto del peso dell’inflazione sul potere di acquisto di chi per vivere deve lavorare – prosegue la nota Fiom -; c’è un problema democratico in questo Paese se un primo ministro si dimette pur avendo oltre l’80% del consenso parlamentare. I lavoratori non capiscono il senso di questa crisi”.
Già un anno fa il Segretario Cgil, Maurizio Landini, affermava che si stava passando “dalla pandemia del coronavirus ad una pandemia salariale”, e anche per questo dal palco della manifestazione della Cgil, il 18 giugno in Piazza del Popolo a Roma, aveva sostenuto l’insufficienza del bonus di 200 euro una tantum e la necessità di garantire 200 euro al mese strutturali per tutti i lavoratori.
La dimensione dell’inflazione attuale non ha precedenti nella storia, se non in una fase in cui i contratti nazionali riconoscevano aumenti superiori ed era ancora in vigore la scala mobile.
Per questa ragione la Fiom nelle imprese metalmeccaniche reggiane sta facendo pressing sulle direzioni aziendali perché riconoscano aumenti fissi: per le tute blu della Cgil non sarebbe tollerabile una dinamica in cui i lavoratori perdessero l’equivalente di una tredicesima di potere d’acquisto e al contempo i datori di lavoro vedessero aumentare i profitti.
“Occorre ridurre le disuguaglianze, ridurre la precarietà e farlo con urgenza – conclude la nota della Fiom di Reggio – il Paese ha bisogno di un governo stabile che dia risposte alle lavoratrici e ai lavoratori”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]