Nella serata di lunedì 18 luglio è scoppiato un incendio all’interno di una palazzina di cinque piani a Novi, in provincia di Modena: sedici persone sono rimaste intossicate dal fumo e sono state portate in ospedale (ma nessuna di loro in condizioni preoccupanti) per accertamenti, mentre altre cinquanta sono state evacuate e hanno dovuto trascorrere la notte altrove.
Le fiamme, secondo la prima ricostruzione, sarebbero partite da un appartamento della palazzina di via Fratelli Rosselli, ma le cause dell’incendio sono ancora al vaglio dei vigili del fuoco. Sul posto sono arrivati i carabinieri, la protezione civile, le ambulanze e l’elisoccorso del 118.
La vicenda di cronaca ha riacceso anche le polemiche sulla dotazione di mezzi dei vigili del fuoco modenesi: “A Novi si è sfiorata la tragedia, perché l’unica autoscala disponibile è dovuta arrivare da Modena. Grazie alla professionalità e alla tempestività dei colleghi siamo riusciti ugualmente a evacuare una palazzina di sei piani senza conseguenze negative per gli abitanti”, ha detto Fabrizio Alberghini, referente territoriale di Modena del sindacato dei vigili del fuoco Fns Cisl dell’Emilia-Romagna.
Già alcune settimane fa lo stesso Alberghini aveva denunciato la carenza di mezzi dei vigili modenesi. Il sindacalista della Cisl aveva sottolineato come da diverso tempo al comando di Modena sia in servizio una sola autoscala, dislocata in centrale, che deve coprire tutta la provincia emiliana.
“L’autoscala è un mezzo strategico per il soccorso, al punto che può decidere le sorti di un intervento, essendo essenziale per evacuare edifici in fiamme come quello di Novi”. A fare le spese della mancanza di una seconda autoscala è il comprensorio coperto dal distaccamento di Carpi, che effettua 1.500 interventi all’anno ed è territorialmente competente anche per Novi: “Da Modena i tempi di percorrenza raddoppiano, ed è un miracolo che a Novi non sia successo nulla a nessuno”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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