I sindaci reggiani hanno scritto una lettera al presidente del consiglio Mario Draghi per ribadire l’allarme sul rincaro dei costi dell’energia, che pesano non solo sulle bollette di famiglie e imprese ma anche sui bilanci degli enti locali, rischiando di trasformarsi in una batosta per i servizi pubblici indispensabili.
“Gentile presidente, la grave situazione legata alla crisi energetica che sta colpendo duramente famiglie e imprese ha un riflesso immediato e gravissimo anche sul bilancio degli enti locali. L’aumento registrato e già fatturato nel primo trimestre di quest’anno, stando al nostro piccolo ma preciso osservatorio, per le forniture di gas ed energia elettrica segna un +150% sull’anno precedente. Cifra che va ben al di là di ogni più fosca previsione potesse essere introdotta anche in sede di redazione del bilancio di previsione.
I Comuni sono tenuti a garantire servizi pubblici essenziali, il cui tenore e standard è dettato da precise norme nazionali: le temperature nelle scuole o nelle palestre, i “lumen” da garantire per l’illuminazione pubblica. Ogni intervento che violi queste norme significa una potenziale diretta responsabilità degli amministratori che, per tutelare il bilancio del proprio ente, si assumono così un rischio inaccettabile”.
Il “soccorso” rappresentato dai fondi governativi, hanno sottolineati i sindaci reggiani, “copre appena il 10% circa del fabbisogno ad attutire questi maggiori, inevitabili e imprevedibili costi. È una situazione pericolosa e intollerabile, su cui è necessario intervenire tempestivamente prima che si sia costretti a interrompere pubblici servizi per pagare le bollette. Ricordiamo, poi, che nei nostri bilanci non è possibile ritoccare le entrate a metà dell’anno, non è possibile fare ricorso all’indebitamento per pagare le utenze e, infine, a differenza che nel settore privato, non è nemmeno possibile scegliersi agevolmente i fornitori dell’energia stessa”.
L’utilizzo eccezionale dell’avanzo di amministrazione, “per chi ne ha, dopo due anni non convenzionali, non è una soluzione: è come buttare nella stufa le sedie per cucinare il pranzo. Nonostante gli sforzi profusi negli anni per efficientare il patrimonio pubblico e addirittura produrre energia fotovoltaica in molti dei nostri comuni, l’onda d’urto a cui assistiamo è di portata tale da mettere a repentaglio, semplicemente, le attività essenziali”.
“Chiediamo un intervento deciso, paragonabile per efficacia a quelli messi in atto in altri settori, che permettano ai Comuni di continuare a erogare ai propri cittadini i servizi essenziali, tanto più necessari in un momento delicato come questo, che in vista di un autunno difficile dovrebbero anzi vedere potenziate le capacità di spesa nei settori sociali e di “tenuta” della rete sociale della comunità. Servono fondi, norme tutelanti per le amministrazioni, garanzie sull’impossibilità di interrompere legalmente utenze di servizi essenziali. È, semplicemente, anche una questione di sicurezza”.
La lettera è stata firmata da Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera e coordinatore provinciale dell’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani); Nico Giberti, sindaco di Albinea; Gianluca Paoli sindaco di Bagnolo in Piano; Fabrizio Corti, sindaco di Baiso; Elena Benassi, sindaca di Brescello; Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano; Matteo Benassi, sindaco di Boretto; Luigi Bellaria, sindaco di Cadelbosco di Sopra; Alessandro Santachiara, sindaco di Campagnola; Alessandro Spanò, sindaco di Campegine; Luca Bolondi, sindaco di Canossa; Tiziano Borghi, sindaco di Carpineti; Stefano Costi, sindaco di Casina; Giorgio Zanni, sindaco di Castellarano; Francesco Monica, sindaco di Castelnovo di Sotto; Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne’ Monti; Francesca Bedogni, sindaca di Cavriago; Ilenia Malavasi, sindaca di Correggio; Roberto Ferrari, sindaco di Fabbrico; Luca Ronzoni, sindaco di Gattatico; Renzo Bergamini, sindaco di Gualtieri; Camilla Verona, sindaca di Guastalla; Elisabetta Sottili, sindaca di Luzzara; Fausto Torelli, sindaco di Montecchio; Elena Carletti, sindaca di Novellara; Cristina Ferraroni, sindaca di Poviglio; Alberto Olmi, sindaco di Quattro Castella; Roberto Angeli, sindaco di Reggiolo; Lucio Malavasi, sindaco di Rio Saliceto;
Luca Nasi, sindaco di Rolo; Carlo Perrucchetti, sindaco di S. Ilario d’Enza; Paolo Fuccio, sindaco di San Martino in Rio; Franco Palù, sindaco di San Polo; Matteo Nasciuti, sindaco di Scandiano; Vincenzo Volpi, sindaco di Toano; Enrico Ferretti, sindaco di Ventasso; Fabio Ruffini, sindaco di Vetto; Stefano Vescovi, sindaco di Vezzano; Nello Borghi, sindaco di Viano; Elio Ivo Sassi, sindaco di Villa Minozzo.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]