Nel mondo dei videogiochi le colonne sonore hanno sempre avuto un ruolo fondamentale. Sia che tu voglia una base epica per affrontare un carico di lavoro difficile, o che tu scelga una melodia rilassante mentre cucini, niente sembra più azzeccato di una buona colonna sonora di gioco.
E c’è poco da fare. Insieme a (e, alle volte, ancora prima di) grafica, giocabilità, interattività, costruzione di personaggi e storia, la musica trasforma i videogiochi in qualcosa che vanno oltre la mera fruizione visiva. Le colonne sonore di un titolo possono trasformarlo, nel bene o nel male, in un’esperienza indimenticabile.
Arte nell’arte, senza la musica quindi molte esperienze di gioco non sarebbero le stesse: la musica è in grado di influenzare le nostre scelte, di fidelizzarle, di far vivere mondi e personaggi anche fuori dallo schermo.
Dagli iconici riff di Halo all’atmosfera fantascientifica di Mass Effect, ci sono molte canzoni tra cui scegliere se vuoi creare una fantastica playlist dei migliori brani di videogame in circolazione; e brani celebri come lo Zelda Theme Song, per sottolinearne la popolarità, sono stati poi remixati in numerose nuove versioni, come “You need a ladder” di deadmau5.
E se azzeccare la colonna sonora giusta può far svoltare un titolo, parallelamente diventa una miniera d’oro per i produttori fonografici che negli ultimi anni hanno visto crescere esponenzialmente le royalties. Il mercato discografico delle musiche dei videogame è di gran lunga il più florido e rappresenta anche il futuro dell’industria musicale insieme all’intelligenza artificiale, alla realtà virtuale, alla realtà aumentata e al Nft.
Se siete perplessi, vi basti pensare alla gamification: i meccanismi tipici del gioco, e in particolare del videogioco, vengono usati ogni giorno per rendere gli utenti o i potenziali clienti partecipi delle attività di un sito e interessarli ai servizi offerti, ma sono utilizzati anche in medicina. Elementi come punteggi, classifiche, premi, sfide, livelli e imprevisti aiutano a coinvolgere i destinatari e servono a ottenere risultati migliori. In ambito medico questo si associa particolarmente bene all’apprendimento di tecniche e pratiche quotidiane che migliorano la salute del paziente.
Utilizzare le tecniche dei videogiochi per guarire, come videogiocare per migliorare la propria salute e addirittura superare la depressione, fanno da contraltare alla visione negativa dei videogame come creatori di dipendenza. È chiaro che la malattia esiste, come avverte l’Oms, ma la colpa non è per questo da attribuire ai videogiochi. Nonostante notizie come quella secondo cui Fortnite sarebbe stato creato appositamente per produrre dipendenza mischino di nuovo le carte in tavola, l’errore sta spesso nel generalizzare e nello stigmatizzare.
E se da una parte Tsunekazu Ishihara, presidente e amministratore delegato di The Pokémon Company, ha dichiarato durante l’evento Healthcare x Gamification Forum che il celebre gioco mobile Pokémon Go abbia fatto risparmiare 18 miliardi di dollari in spese mediche, generando un risparmio di 0,061 yen per ogni passo effettuato (secondo l’Università di Tsukuba, stimando che un passo equivalga a 0,7 metri e avendo contato 32,8 bilioni di passi effettuati dai suoi giocatori), quali sono invece, parlando di musica, i titoli che hanno fatturato di più?
A calcolarlo ci ha pensato uno tra i più grandi rivenditori indipendenti di elettronica del Regno Unito, Ebuyer, situato nell’East Yorkshire, che ha curato un elenco delle soundtrack più iconiche dei videogiochi, determinando i guadagni in base al numero di stream (*).
Sul podio c’è Minecraft grazie alla canzone “Sweden” dei C418, pubblicata nel 2011 e in assoluto la canzone più redditizia della storia: si aggiudica il primo posto con oltre 102 milioni di stream su Spotify e guadagni stimati in oltre 408.000 dollari; mentre, sorprendentemente, Super Mario scivola in ultima posizione.
Anche in fondo alla classifica lo scarto non è esiguo: se per The Legend of Zelda, in diciottesima posizione, il bilancio si chiude con 9.140.648 stream su Spotify e un guadagno di 15.996,13 dollari, il tema di Super Mario – al ventunesimo posto – totalizza “appena” 1.493.518 stream. Entrambe le canzoni, però, sono di Koji Kondo, che dorme sonni tranquilli perché dopo la coppia artistica Martin O’Donnel e Micahel Salvatori di Halo e Halo 3 è anche l’unico artista a raddoppiare la presenza in classifica.
“Rip & Tear”, la canzone metal di Mick Gordon che i giocatori possono ascoltare in Doom, conquista il secondo posto, con un guadagno di 254.578,08 dollari (quasi il 50% in meno rispetto alla prima classificata). Grazie alla colonna sonora, Call of Duty: Black Ops arriva invece terza con “115” di Treychard Sound, brano che è stato ascoltato 54.911.005 volte e ha guadagnato ben 219.644,02 dollari.
Nella top five c’è anche The Last of Us per merito di “The Choice” di Gustavo Santaolalla e Alan Umstead, seguito a ruota dal brano “Sleepwalking” dei The Chain Gang of 1974 che guida i giocatori in Grand Theft Auto V.
* I dati sono aggiornati a fine giugno 2022 e riguardano principalmente il numero di stream sulla sola piattaforma Spotify. Dove non è stato possibile, sono stati calcolati i guadagni utilizzando i dati specifici per gli stream di YouTube.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]