Lunedì 4 luglio in municipio a Reggio è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Comune di Reggio, Istoreco (Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea), Anpi e Cgil, soggetti che costituiscono il comitato promotore del progetto di ricerca “7 luglio 1960: per non dimenticare”.
In quella giornata di 62 anni fa cinque operai reggiani con le magliette a strisce – Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli – furono uccisi dalla polizia durante una manifestazione sindacale per il lavoro, per la democrazia e contro la deriva della destra autoritaria in Italia, proprio nella piazza della città che successivamente sarà intitolata a quelle cinque vittime.
L’intesa, di durata triennale, mette le basi per la realizzazione – grazie a un contributo di 21.000 euro della Regione Emilia-Romagna – di un centro di documentazione (portale web) e di un archivio di conservazione, catalogazione e consultazione digitale delle preziose testimonianze e dei documenti storici su una vicenda che ha segnato profondamente la storia italiana e quella della città. Il soggetto attuatore del progetto sarà Istoreco, che si avvarrà delle risorse finanziarie della Regione e di eventuali ulteriori co-finanziamenti da parte degli altri sottoscrittori del protocollo.
Più nel dettaglio, l’accordo impegna le parti a dare vita a un progetto pluriennale in grado di produrre una ricognizione – e, quando possibile, una raccolta ordinata e ragionata – di tutti i materiali relativi al 7 luglio 1960: testimonianze di vario genere, raccolte anche sotto forma di video o audio, oltre a documenti e scritti che al momento si trovano sparsi presso enti pubblici e privati e presso varie organizzazioni.
La raccolta dei materiali sarà effettuata sia con il reperimento fisico dei documenti, quando possibile, sia con la riproduzione digitale degli stessi, attività che implementeranno progressivamente il centro di documentazione online sul 7 luglio 1960: il materiale sarà poi trasferito su un apposito portale web, per consentirne la consultazione anche a distanza.
Oltre a proporsi come importante strumento di memoria, il centro di documentazione potrà offrire materiale di studio e promuovere attività di ricerca con singoli studiosi e persone interessate, oltre ad attivare collaborazioni con istituzioni scolastiche e universitarie.
Il progetto è diviso in tre fasi: nel primo anno si costituirà il comitato scientifico (con un nominativo indicato da ciascun componente del comitato promotore) e saranno definite con la Regione Emilia-Romagna le modalità di collaborazione e le forme di archiviazione. Dopo l’individuazione, da parte di Istoreco, di due ricercatori storici, a cui sarà erogato un compenso sotto forma di borsa di studio, inizieranno le attività (sotto la supervisione del comitato scientifico) di mappatura del patrimonio esistente, di recupero degli inventari e delle ricognizioni già effettuate in passato, di esplorazione degli archivi non ordinati e di individuazione dei testimoni per le interviste. Contestualmente sarà avviata la fase di digitalizzazione dei documenti, con la definizione del portale web. Già a partire dal primo anno saranno definite iniziative pubbliche per la divulgazione dei contenuti del progetto.
Durante il secondo anno, invece, inizierà la promozione di iniziative nei confronti di istituti scolastici e di organizzazioni democratiche, con l’organizzazione di incontri pubblici per la divulgazione della memoria storica della vicenda del 7 luglio 1960. Nel corso del terzo anno, infine, sarà completato il portale web e proseguirà l’opera di divulgazione, rivolta soprattutto a istituti scolastici e a organizzazioni democratiche: il progetto si concluderà con una presentazione dei contenuti e dei risultati e con la rendicontazione del lavoro svolto.
Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto del sindaco di Reggio Luca Vecchi, dall’assessora a educazione e conoscenza Raffaella Curioni e dal consigliere dell’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Federico Amico; sono intervenuti inoltre il presidente dell’Anpi di Reggio Ermete Fiaccadori, il segretario generale della Cgil di Reggio Cristian Sesena e Gemma Bigi e Massimo Storchi, rispettivamente direttrice e responsabile del polo archivistico di Istoreco. Per le famiglie dei martiri del 7 luglio 1960 erano presenti Silvano Franchi, fratello di Ovidio, ed Ettore Farioli, figlio di Lauro.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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