Sono stati 68 i casi di ubriachezza al volante rilevati dalla Polizia locale di Modena nel primo semestre dell’anno, in sostanza quasi uno ogni tre giorni. Il dato costituisce il picco dell’ultimo triennio, caratterizzato sia nel 2020 sia nel 2021 dalle restrizioni alla circolazione dei veicoli legate alla pandemia e quindi, in proporzione, da un numero inferiore di violazioni; ma soprattutto è destinato a superare anche i livelli del 2019, quando gli episodi di guida in stato di ebbrezza in conseguenza dell’uso di bevande alcoliche erano stati 81 nell’arco dei 12 mesi.
I 68 casi di violazione all’articolo 186 del Codice della strada, che disciplina questo illecito con ricadute particolarmente pericolose sia per sé sia per gli altri utenti della strada, spesso alla base di incidenti, sono stati soprattutto di rilevanza penale, ovvero le situazioni più gravi. La normativa afferma, infatti, che i minori di 21 anni, i neopatentati (ossia chi possiede il documento di guida da meno di tre anni) e i conducenti professionali durante l’esercizio dell’attività devono avere un tasso di alcol alcolico nel sangue pari a zero; per tutti gli altri, il limite di legge è di 0,5 grammi, un livello che già raddoppia per gli automobilisti il rischio di provocare un incidente stradale.
Se il tasso alcolico è superiore risulta superiore a 0,8 grammi per litro, la violazione diventa appunto di natura penale, come è successo quest’anno nel 78% delle circostanze (53 su 68). Le restanti 15 violazioni riscontrate dalle pattuglie del Comando di via Galilei del primo semestre del 2022 hanno avuto, invece, un profilo amministrativo, caratterizzate cioè da un livello di livello di alcol tra 0,5 e 0,8; oppure superiore a zero per i citati minori di 21 anni, neopatentati e i conducenti professionali. Anche nel 2020 le violazioni penali erano state la maggioranza (38 casi su 48 complessivi, con un’incidenza percentuale del 79%), mentre negli altri anni la forbice era stata meno estesa: 43 casi su 81 nel 2019, ovvero il 53%; 25 su 50 nel 2021, la metà.
Nel 2022 risultano in aumento, rispetto agli ultimi anni, pure i casi di violazione all’articolo 187 del Codice, la guida sotto effetto di droghe: nel primo semestre di quest’anno i casi rilevati sono stati sette, meno di quelli delli del 2019 (nove) e più del 2020 (quattro) e del 2021 (sei).
Le pene per i responsabili di questi illeciti, amministrativi e penali, sono particolarmente pesanti: si va da verbali da migliaia di euro, incrementati se le violazioni vengono commesse di notte o fanno scaturire incidenti, con sospensioni pluriennali della patente e sequestri dei veicoli, per arrivare alle situazioni più gravi come l’omicidio stradale, reato che prevede fino a 12 anni di reclusione e ritiro della patente per 30 anni per chi causa uno schianto mortale in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]