Dopo due anni caratterizzati dalla convivenza con la pandemia, Fotografia Europea è finalmente tornata a splendere come merita e come merita soprattutto la gente, che numerosissima si è fiondata a Reggio tra il 29 aprile e il 12 giugno.
Un’invincibile estate è stato il tema di quest’anno, ed ha incarnato perfettamente la sensazione che ha accompagnato il festival: un’irrefrenabile pulsione alla vita attraverso storie originali, che hanno raccontato l’umanità dei nostri giorni da molte angolazioni diverse.
Hanno chiuso i battenti lo scorso 12 giugno le 21 mostre organizzate dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia in 9 sedi espositive e 9 luoghi pubblici aperti. Si contano oltre 55.000 presenze: un afflusso di pubblico che numericamente pone il Festival ai livelli pre pandemia, con un rinnovato entusiasmo e una ritrovata libertà di muoversi tra le varie sedi senza impedimenti o limitazioni. E la voglia di vedere, toccare, ascoltare finalmente da vicino i fotografi e gli operatori del settore che in queste settimane hanno preso parte agli incontri.
Sono stati più di 11mila i biglietti venduti in biglietteria e on-line, con 25.512 presenze rilevate nelle sedi di Chiostri di San Pietro, Palazzo da Mosto, Galleria Santa Maria e Sala Verdi del Teatro Ariosto a cui si aggiungono i 14.975 visitatori delle mostre allestite all’interno di Palazzo dei Musei, i 7.639 dello Spazio Gerra, i 6.927 della Giovane Fotografia Italiana ai Chiostri di San Domenico, i 5.475 della mostra in Biblioteca Panizzi e i 1.163 della Collezione Maramotti
Durante i tre giorni di eventi dedicati alla fotografia, dal 29 aprile al 1 maggio, sono state circa 6.000 le persone che hanno partecipato agli spettacoli di Fotofonia, talk, letture portfolio, conferenze, workshop, visite guidate, book fair e presentazioni di libri.
Successo anche per questa edizione del CIRCUITO OFF – l’evento collettivo e indipendente che arricchisce il Festival con una serie innumerevole di mostre diffuse in tutto il territorio cittadino – che ha presentato progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni. Parte di questo circuito è stato anche il progetto OFF@school che ha coinvolto le scuole di tutta la provincia di Reggio Emilia. Senza dimenticare lo Speciale Diciottoventicinque, il progetto formativo di Fotografia Europea, giunto all’XI edizione, nato per accompagnare i giovani amanti della fotografia in un percorso che va dall’ideazione alla realizzazione di un progetto espositivo, affidato quest’anno ad Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti.
“Fotografia Europea 2022 è stata un evento che ha animato Reggio dopo gli anni duri della pandemia, che ha visto le strade e le piazze del centro animarsi di cultura, di socialità – afferma il sindaco Luca Vecchi – Era quanto ci auguravamo e lavoreremo per un’edizione 2023 ancora più ricca e importante, certi che una città cresca soprattutto a partire dal sapere, dalle relazioni, dalla capacità di incontro”.
“Siamo molto contenti di quest’edizione di Fotografia Europea, dal titolo Un’invincibile estate, – dichiara l’assessora alla cultura e al marketing territoriale Annalisa Rabitti – che con i risultati lusinghieri raggiunti è tornata ad essere una rassegna in linea con le presenze del periodo pre-pandemia. Accanto alle mostre, un evento speciale che ha impreziosito la manifestazione è stato Fotofonia, il festival di musica elettronica, a cura di Max Casacci, un “avamposto di esplorazione sonora e di interazione tra musica e suono” che ha saputo suscitare un risveglio vero e proprio della città in chiave di arte contemporanea. Un aspetto decisamente positivo di questa edizione è quello che riguarda il rilancio del turismo in città: tantissime persone sono arrivate da fuori, anche dall’estero per visitare le mostre, ospitate nelle più prestigiose location cittadine.
Tutto ciò conferma il ruolo di primo piano che Reggio Emilia ha sempre di più nel panorama nazionale ed internazionale, come città del contemporaneo e della fotografia e la capacità delle grandi manifestazioni culturali di essere un potente strumento di promozione del territorio.
Per queste ragioni sostengo l’importanza che la città giochi sempre più la carta del turismo: da un lato branding oriented, per trasformare Reggio in brand culturale internazionale e dall’altra del “turismo partecipativo” per rispondere di più, al desiderio di incontro e autenticità dei turisti, ed essere una città per tutti e tutte, sempre più moderna e attrattiva”.
“Si chiude con ottimi risultati di pubblico e di critica l’edizione della ripartenza di Fotografia Europea – aggiunge Davide Zanichelli, Direttore della Fondazione Palazzo Magnani –. Il festival ha pienamente recuperato le caratteristiche pre-Covid che lo contraddistinguono, restituendo la dimensione dell’incontro e dello spettacolo dal vivo, coinvolgendo ampie fasce di pubblico e riscontrando il favore degli addetti ai lavori e dei visitatori. Particolarmente felice è risultata l’accoppiata con la musica elettronica del programma di Fotofonìa che nel 2023 sarà replicato aumentando le date, le sedi e gli ospiti”.
Ovviamente i lavori non si fermano con la chiusura del festival, anzi. La macchina organizzativa di Fotografia Europea è già al lavoro per preparare la nuova edizione e a brevissimo sarà comunicato il tema del 2023.
non ho capito, 55.000 presenze con 11.000 biglietti?