Quella installata di recente da Iren presso l’Iren Green Park – l’area della multiutility situata nel boulevard di accesso alla Rcf Arena di Reggio – è la quinta “casetta dell’acqua” della città, e la quarantacinquesima in provincia: alimentata direttamente dall’acquedotto che si dirama dalla vicina centrale idrica Reggio Est di via Einstein, caratterizzata dall’alta torre-serbatoio che svetta nella skyline reggiana, è stata pensata come punto di erogazione gratuito di acqua in occasione degli eventi organizzati nella nuova arena spettacoli al Campovolo, ma è a disposizione della cittadinanza anche durante tutto il resto dell’anno.
Numeri sempre più in crescita, dunque, per il progetto Acquapubblica, l’iniziativa dei Comuni reggiani e di Iren per promuovere l’utilizzo dell’acqua proveniente dalla rete idrica locale al posto di quella imbottigliata: un’acqua di ottima qualità, controllata, prelevata da sorgenti o da falde profonde e protette, a costo zero per l’utilizzatore finale.
Ma c’è anche un altro aspetto fondamentale, che è quello legato al tema ecologico: il consumo dell’acqua di acquedotto, direttamente (tramite i rubinetti delle abitazioni private) o indirettamente (tramite le casette dell’acqua presenti sul territorio), contribuisce infatti in modo significativo a ridurre i quantitativi di rifiuti di plastica o di vetro da avviare al riciclo o allo smaltimento, grazie alla possibilità di riutilizzare le bottiglie le bottiglie anziché acquistarne sempre di nuove.
La prima casetta dell’acqua reggiana fu installata in via Gabelli nel maggio del 2009: ad essa seguirono quelle di via Belgio, via Fontana e via Caleri, fino all’ultima posizionata nell’area dell’Iren Green Park al Campovolo. Altri distributori di acqua pubblica sono stati collocati nel tempo in tutto il territorio provinciale reggiano, per un totale di 45 casette: si stima che dal 2009 a oggi abbiano erogato complessivamente quasi 240 milioni di litri d’acqua (liscia, refrigerata o frizzante), consentendo di risparmiare circa 11.000 tonnellate di petrolio, 15.000 tonnellate di CO2 non emessa e 160 milioni di bottiglie di plastica, corrispondenti a circa 6.000 tonnellate di Pet (polietilene tereftalato).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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