Lunedì 30 maggio Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams hanno proclamato lo sciopero nazionale del personale della scuola.
Tra le motivazioni ci sono la richiesta di modifica sostanziale del decreto del governo sulla scuola, più risorse per il contratto scuola, lo stralcio di tutte le parti che sono oggetto di contrattazione, soluzione del problema del precariato e il nuovo percorso di abilitazione e stabilizzazione del rapporto di lavoro dei precari con 36 mesi di servizio.
“Il 30 maggio 2022 è stato indetto lo sciopero della scuola perché il Governo ha presentato il decreto legge 36/2022 che interviene in maniera pesante e scorretta in materie (salario e carriera) che sono, per ordinamento esclusiva competenza del contratto. – spiegano i sindacati – E l’Esecutivo fa ciò ricavando risorse attraverso il taglio dell’organico (circa diecimila unità di personale in tre anni) e il taglio della card docenti”.
Inoltre, i temi che avevano portato i sindacati a condividere un percorso con il Ministero dell’Istruzione e a sottoscrivere un patto vede ad oggi gli impegni assunti rimasti in gran parte lettera morta.
“Soprattutto non si è dato seguito all’impegno di attivare un confronto costante e approfondito sui progetti di innovazione, a partire dal reclutamento: si sono invece susseguite decisioni unilaterali del Governo, da ultimo col decreto legge 36, che oltretutto invade pesantemente il campo della contrattazione. La parte relativa alla formazione, in particolare, deve essere stralciata e rimessa al tavolo negoziale. Serve certamente un grande piano di formazione e aggiornamento, ma la strada non è sicuramente questa. Bisogna, invece, valorizzare il protagonismo delle scuole”.
Si ribadisce poi l’assenza di una prospettiva di valorizzazione del lavoro svolto dai precari “per i quali occorre prevedere percorsi chiari e concreti per abilitarsi e avere opportunità di stabilizzazione. Le misure appaiono invece come dettate da un intento punitivo nei loro confronti”.
Davanti alla rigidità del Ministero nei confronti delle nostre proposte – concludono i sindacati – non abbiamo altra scelta: lunedì 30 maggio sarà Sciopero nazionale della Scuola. Se il Governo non tornerà sulle sue decisioni continueremo la nostra mobilitazione, se necessario anche attraverso lo sciopero degli scrutini.”
Anche da Reggio Emilia è prevista la partecipazione di una delegazione alla manifestazione che si terrà a Roma in Piazza Santi Apostoli alle ore 10:30.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]