È stato celebrato nella mattinata di giovedì 26 maggio a Toano, sull’Appennino Reggiano, il funerale di Giuseppe Pedrazzini, l’uomo di 77 anni trovato senza vita l’11 maggio scorso nel pozzo dietro alla sua abitazione di Cerrè Marabino. Secondo la procura di Reggio, che ha aperto un’inchiesta sulla vicenda, l’anziano non si sarebbe suicidato né sarebbe stato vittima di un tragico incidente, ma sarebbe stato ucciso.
Al momento sono tre le persone indagate: la vedova Marta Ghilardini (che era anche presente alle esequie), la figlia Silvia e il genero Riccardo Guida (entrambi invece assenti alla cerimonia funebre), tutte accusate di omicidio, soppressione di cadavere, sequestro di persona e truffa ai danni dello Stato – in quest’ultimo caso per aver continuato, secondo gli inquirenti, a percepire la pensione della vittima anche dopo il suo decesso.
I tre, nonostante siano stati scarcerati quattro giorni dopo il fermo per mancanza di indizi di colpevolezza, devono in ogni caso ottemperare all’obbligo di dimora con firma, una misura restrittiva personale stabilita dal giudice del tribunale di Reggio Dario De Luca.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]