A cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale, una mostra al Museo civico del Risorgimento presenta i risultati del progetto ‘La Grande Guerra a Bologna tra Storia e Memoria’, realizzato grazie al contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri: l’implementazione del portale www.storiaememoriadibologna.it, volto a creare e rendere accessibile una memoria collettiva, cittadina e nazionale sugli avvenimenti legati alla Grande Guerra.
‘Guerra illustrata, guerra vissuta’, a cura di Mirtide Gavelli e Roberto Martorelli, espone dal 20 ottobre al 27 gennaio manifesti di propaganda e documenti rari dedicati ai prestiti nazionali, realizzati anche da artisti come Duilio Cambellotti e Achille Luciano Mauzan; foto provenienti da archivi pubblici e privati; memorie del ‘Pantheon dei caduti illustri’ creato all’interno della scuola Laura Bassi negli anni del conflitto; documenti dell’Ufficio per notizie alle famiglie dei militari, la grande esperienza – prima bolognese poi nazionale – di volontariato femminile e tanto altro.
Al centro della sala un totem per esplorare il modello 3D del Lapidario della Basilica di Santo Stefano, così come si presentava nell’anno dell’inaugurazione (1925), con i nomi dei 2.536 caduti del Comune di Bologna incisi nelle 64 lapidi poste all’interno del chiostro. Attraverso un percorso immersivo, navigando in questi ambienti ricostruiti virtualmente, è possibile conoscere le vicende individuali, tragiche ed eroiche, che stanno dietro ai nomi incisi sulle lapidi, passando dalle micro-storie familiari e cittadine ai grandi eventi nazionali e mondiali. La vicenda personale di ogni caduto si collega con le località in cui visse, con le battaglie in cui combatté e morì, con le lapidi o i monumenti che ancora lo ricordano, con il ricco materiale documentario conservato dalla biblioteca-archivio del Museo e da altri enti pubblici o privati cittadini che lo hanno messo a disposizione.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]