Nei giorni scorsi è stato firmato il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del pubblico impiego del comparto delle funzioni centrali dello Stato per il triennio 2019-2021. Il nuovo contratto, con decorrenza dal 10 maggio, prevede aumenti fino a 117 euro, che arriveranno tra maggio e giugno: saranno pagati anche gli arretrati 2019-2021, per importi superiori in alcuni casi a 2.000 euro.
Buone notizie, dunque, per i dipendenti degli organi periferici dello Stato (ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e casse privatizzate), tra i quali anche quasi mille cittadini reggiani e altrettanti modenesi.
“Con la sottoscrizione del contratto, nonostante i vincoli di finanza pubblica e legislativi, aggiorniamo gli ordinamenti professionali, offriamo possibilità di riqualificazione e carriera, creiamo nuove opportunità di valorizzazione economica anche ai lavoratori collocati nelle posizioni più elevate e definiamo una disciplina innovativa del lavoro agile e da remoto”, ha spiegato Rakel Wiliana Vignali, componente della segreteria della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale.
“Il confronto sociale porta i suoi frutti”, ha aggiunto Vignali: “Ora dobbiamo completare tutti gli obiettivi fissati nel Patto per il lavoro pubblico. L’intento è quello di migliorare i servizi pubblici attraverso una nuova stagione di assunzioni e valorizzazione delle competenze di chi ogni giorno è al servizio dei cittadini e delle imprese reggiane”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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