Dopo l’assise delle cooperative culturali, turistiche e sportive, prosegue la stagione assembleare delle federazioni alle quali fanno capo le oltre 350 imprese aderenti a Confcooperative Reggio Emilia.
Giovedì 21 aprile è in programma l’assemblea delle 78 cooperative e imprese sociali e dell’organizzazione, che si presentano all’appuntamento con alle spalle quasi 4.000 soci, poco meno di 3.000 lavoratori e un fatturato complessivo che, dopo un 2020 caratterizzato da un calo del 9%, nel 2021 si è riportato vicino ai 130 milioni di euro, restando comunque al di sotto dei valori pre-pandemia (quando si era toccata quota 135 milioni).
“Veniamo da una stagione molto difficile”, ammette la presidente della federazione delle cooperative sociali reggiane Patrizia Fantuzzi: una stagione “che ha registrato sofferenze molto evidenti soprattutto per le imprese impegnate nei servizi educativi, ma il sistema nel suo complesso ha tenuto anche nei momenti più difficili determinati dalla pandemia, tanto che l’occupazione ad esempio non ha registrato flessioni e anzi da alcuni mesi appare nuovamente in espansione”.
Questo dato, ha spiegato Fantuzzi, “per noi è molto significativo, soprattutto perché coincide con la vocazione di una larga parte delle nostre imprese, cioè quelle cooperative sociali di tipo B, che hanno come missione proprio l’inclusione lavorativa di persone che scontano evidenti svantaggi nell’accesso al lavoro e a una piena integrazione sociale”.
Analogamente, ha aggiunto la presidente di Federsolidarietà/Confcooperative, “siamo molto soddisfatti di come le diverse cooperative impegnate nei servizi sanitari, educativi e socio-assistenziali hanno saputo riprogettare i servizi, mantenendo forti relazioni di sostegno e accompagnamento agli utenti nonostante le norme restrittive e di distanziamento imposte dal contrasto della pandemia”.
Al sacrificio, che per molte imprese reggiane ha significato anche effetti sul reddito, come ha osservato ancora Patrizia Fantuzzi, “è corrisposto un deciso rilancio sui valori solidaristici e su quelle relazioni comunitarie che rappresentano il movente dell’azione delle cooperative sociali, sostenute da una capacità imprenditoriale che le ha rese componente essenziale del welfare reggiano e capaci di investimenti in strutture e servizi che rappresentano grandi patrimoni comunitari”.
Le cooperative sociali di Confcooperative Reggio sono oggi impegnate in tutte le “aree del bisogno”: dall’assistenza agli anziani e alle persone con disabilità all’inclusione lavorativa di persone svantaggiate, dai servizi educativi all’accoglienza di donne sole con bambini, dal sostegno alle disabilità psichiatriche all’accoglienza di persone richiedenti asilo.
Una realtà molto ampia, ha sottolineato Fantuzzi, che è anche vicepresidente di Confcooperative Reggio, “che in quasi 50 anni di storia si è evoluta intercettando e anticipando, spesso, gli effetti che le grandi trasformazioni sociali ed economiche hanno determinato in termini di nuovi bisogni delle persone e delle famiglie, con una continua evoluzione di progetti e servizi di sostegno e prossimità rispetto alle diverse forme di fragilità che si sono via via manifestate”.
Con questo patrimonio alle spalle, ha concluso Fantuzzi, “vogliamo continuare a rinsaldare il patto stabilito con persone, famiglie e comunità, puntando anche a un’integrazione con il pubblico che sia sempre più sostenuta da una co-progettazione di azioni e servizi che valorizzino le esperienze, le competenze e le professionalità che il privato sociale esprime in una stagione in cui il tema della sussidiarietà è fondamentale per la tenuta e lo sviluppo del welfare locale”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]