(TILANCIO) – Quella della Ma.Bo. (che sta per i cognomi dei suoi due fondatori, Malavasi e Bonaccini) è una storia prima di tutto umana, e poi anche d’impresa. Sì, perché a pochi mesi dalla morte di Salvatore Bonaccini, che con Ivan Malavasi (nella foto) fondò l’azienda di Correggio che ha il suo core business nella minuteria meccanica e nell’oleodinamica, anche per colossi come Bosch, ha ancora il sapore della perdita di un grande uomo.
Si legge infatti, in Malavasi, la malinconia per la perdita di un amico, prima di tutto. Il fare impresa, avere soci, dopo tanti anni – l’azienda è nata 52 anni fa – non è per nulla scontato: la durata di un soggetto di natura giuridica, come un’azienda, è prova assai dura sul lungo periodo. E la Ma.Bo. ha vinto questa sfida. A questo punto i numeri (11 milioni di euro di fatturato e oltre 70 addetti) contano, ma non sono essenziali. Il valore di questa società è ben altro, e alto.
“Mi aiutò proprio Salvatore ad acquistare la casa dove abito attualmente”, ha ricordato Malavasi: “Mi innamorai di questo casolare nelle campagne di Correggio, ormai molti anni fa. Per motivi di visioni politiche differenti, i proprietari mi giurarono che mai quella casa sarebbe stata mia. Intervenne Bonaccini che trattò l’affare, e mi fece comparire una volta che il tutto era già stato fatto, dal notaio. La casa divenne di mia proprietà, e attualmente ci vivo”.
“Lui era più anziano di me di dieci anni, si sposò prima di me, ed ebbe figli: la moglie era in attesa del secondo figlio quando il primo aveva appena quattro mesi. Decidemmo che la buona parte dei soldi ricavati dall’azienda, in quel momento, dovevano essere suoi. Insomma, in base alle esigenze di vita siamo andati avanti, sempre. I momenti duri ci sono stati, ovviamente, ma abbiamo resistito. E ora i figli di entrambi lavorano in azienda. Lui non c’è più, ma è come se ci fosse ancora“.
Ma.Bo. produce 25 milioni di pezzi all’anno. Il livello della qualità della minuteria realizzata è eccelso: si punta alla perfezione in gradi di micron. Una vera eccellenza emiliana, i cui prodotti finiscono alle imprese dell’automotive e dell’oleodinamica di tutto il mondo. L’azienda progetta internamente, il turnover è bassissimo: alla Ma.Bo., se si dimostrano impegno e correttezza, la meritocrazia è quasi sentita come un dovere. I valori esistono ancora e vengono applicati.
L’ottimismo è un’altra caratteristica che si respira in azienda. La si percepisce a pelle, appena si entra. “C’è sempre il modo per far andare bene le cose”, spiega Malavasi: “Una soluzione c’è sempre. Va trovata. Con calma e razionalità. Solo così si va avanti. E si vince”. (TILANCIO)
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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