Il Barbiere di Siviglia prodotto da Fondazione I Teatri Reggio Emilia e Teatro Pavarotti di Modena è una “follia organizzata e completa”, per utilizzare una celebra frase con cui Stendhal descrive l’abilità compositiva e teatrale di Rossini e delle sue opere buffe. Un grande e colorato ingranaggio ad orologeria pensato per stupire e divertire. A Reggio Emilia l’opera, nata l’anno scorso in pieno lockdown e trasmessa in streaming in un teatro deserto, verrà riallestita e, finalmente, debutterà davanti al pubblico.
Andrà in scena al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia venerdì 25 marzo 2022, ore 20 (replica domenica 27, ore 15.30) e al Teatro Pavarotti di Modena venerdì 1 aprile ore 20 (replica domenica 3, ore 15.30).
Alla direzione dell’Orchestra Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti, Leonardo Sini, classe 1990, vincitore del “Maestro Solti International Conducting Competition”, “Nel Barbiere – spiega – Rossini riesce a creare una “summa” di tutte le sue più peculiari attitudini: dal giocare con la musica, con i personaggi, con l’Orchestra, con le situazioni drammaturgiche, con l’antica scuola di canto napoletana pur guardando avanti, verso l’Europa, in alcuni dei passaggi musicali più arguti e significativi (la Cavatina di Figaro o quella di Basilio sono forse molto più “avanti” come caratteristiche musicali all’epoca in cui vengono composte!). Rossini gioca dunque. Ci fa divertire creando temi accattivanti, orecchiabili e di immediato impatto nell’ascoltatore. Gioca ma non trascura mai quel meraviglioso artigianato che, all’epoca si stava iniziando a creare, si chiamerà poi “belcanto” più avanti con Bellini e Donizetti e la grande tradizione italiana”.
Fabio Cherstich, regista e scenografo, ma anche collezionista d’arte, pesca da Erwin Wurm, Maurizio Cattelan e Carsten Holler i riferimenti visivi, condivisi con lo scenografo Nicholas Bovey e il lighting designer Marco Giusti per questa produzione lirica emiliana surreale e stravagante: “Uno spazio vuoto che di scena in scena si riempie di immagini ed elementi che niente abbiano a che fare con la Spagna della tradizione: unica concessione un Figaro torero e scatenato – spiega nelle note – Nel laboratorio del perfido dottor Bartolo è costretta al ruolo di allieva una sempre più indispettita Rosina, Berta scoperta a bere dentro a un frigorifero o appostata in graticcio a sganciare pesi e corde del teatro sui pretendenti. Basilio emerge dal sottosuolo e quando arriva in palcoscenico sembra che tutto vada a pezzi. L’insegna della bottega di Figaro diventa una scritta gigantesca e luminosa, in stile Broadway per accompagnare il barbiere più famoso della storia del teatro, una vera superstar. Il conte travestito da prete fa il suo ingresso accompagnato da un pesante confessionale. Piogge di monete e soldi, botole, l’ingresso della forza su un carro armato giocattolo. E ancora travestimenti e sotterfugi. Ambrogio è un cameriere maldestro e spericolato (…)”.
Navigano tra fiaba e realtà i costumi di Arthur Arbesser, astro della moda internazionale prestato al teatro: “Figaro, sicuro e sfacciato, è un torero dall’acconciatura rock’n’roll, che indossa un completo verde brillante con decori in oro; Rosina, come a sottolineare il suo nome, ha un abito da scolaretta rosso e rosa; il Conte, con il suo frac a righe giallo limone si destreggia bene nei suoi travestimenti. Il coro è una massa di colore ben visibile, una banda/truppa di soldati in fucsia acceso.”.
“Abbiamo proceduto per gradi in una sorta di collage dadaista tridimensionale dove tutto fosse artificioso e inverosimile – aggiunge lo scenografo Nicolas Bovey – più in relazione a stilemi dell’arte contemporanea che teatrale, lontani da qualsiasi aggancio a codici di verosimiglianza naturalistica. Lo spazio si è presto delineato da sé come un campo da gioco in cui legge di gravità, codici, forme e soprattutto colori vivessero di vita propria”.
Sul palco il Coro Claudio Merulo e un cast con: Ruzil Gatin (Il conte di Almaviva), Riccardo Novaro (Bartolo), Michela Antenucci (Rosina), Simone Del Savio (Figaro), Guido Loconsolo (Basilio), Ana Victoria Pitts (Berta), Alex Martini (Fiorello/ Un ufficiale).
Info e biglietti: www.iteatri.re.it; www.teatrocomunalemodena.it
Venerdì 25 marzo 2022, ore 20.00
Domenica 27 marzo 2022, ore 15.30
Teatro Municipale Valli Reggio Emilia
Venerdì 1 aprile 2022, ore 20.00
Domenica 3 aprile 2022, ore 15.30
Teatro Comunale Pavarotti Modena
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Commedia per musica in due atti di Cesare Sterbini
Musica di Gioachino Rossini
Interpreti: Ruzil Gatin, Riccardo Novaro, Michela Antenucci, Simone Del Savio, Guido Loconsolo, Ana Victoria Pitts, Alex Martini
Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti
Coro Claudio Merulo di Reggio Emilia
direttore Leonardo Sini
regia Fabio Cherstich
scene Nicolas Bovey
costumi Arthur Arbesser
luci Marco Giusti
maestro del coro Martino Faggiani
Coproduzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Fondazione Teatro Comunale di Modena.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]