Sono già oltre 700 i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina ad aver raggiunto l’Emilia-Romagna, dove hanno trovato ospitalità soprattutto presso associazioni di volontariato e parenti già residenti sul territorio.
La “macchina” regionale si è subito messa in moto per organizzare la fase di prima accoglienza. Il commissario delegato all’emergenza sarà il presidente della giunta regionale Stefano Bonaccini, come previsto dalle normative nazionali per ogni Regione: avrà il compito di individuare e coordinare il lavoro di tutti i soggetti coinvolti, come stabilito dall’ordinanza del dipartimento nazionale di Protezione civile emanata dopo la decretazione dello stato di emergenza da parte del governo.
Alle prefetture, in continuo raccordo con il commissario, spetterà il compito di fronteggiare le esigenze di accoglienza dei cittadini ucraini, a partire dalle operazioni di identificazione, mediante la rete dei centri Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e la rete Sai (Sistema accoglienza e integrazione). Sono previste deroghe al Codice degli appalti, in caso di afflussi massicci di persone e criticità del numero di arrivi, per effettuare ad esempio contrattualizzazioni nel più breve tempo possibile, così come la possibilità di utilizzare le strutture già allestite nei mesi scorsi per far fronte all’emergenza pandemica Covid-19.
A Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, è stata attivata formalmente la cabina di regia per l’emergenza Ucraina: all’incontro hanno preso parte il presidente e commissario Bonaccini, la vicepresidente della giunta Elly Schlein, il sottosegretario alla presidenza della giunta Davide Baruffi, gli assessori regionali alla Protezione civile Irene Priolo e alle politiche per la salute Raffaele Donini e il prefetto di Bologna Attilio Visconti; in collegamento in videoconferenza c’erano inoltre gli altri prefetti, i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti delle Province, oltre alle strutture di Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani) e Upi (l’Unione delle Province italiane).
La cabina di regia tornerà a riunirsi a strettissimo giro, già nei prossimi giorni. Tra le prime necessità individuate c’è quella di monitorare in tempo reale l’arrivo dei profughi, in modo da avere costantemente un quadro completo della situazione e poter garantire ad esempio la tutela sanitaria contro il virus Sars-CoV-2 tramite screening e tamponi. A tutte le persone in arrivo, inoltre, sarà offerta la possibilità di vaccinarsi contro il nuovo coronavirus nelle strutture regionali.
Il sistema ospedaliero emiliano-romagnolo è già stato allertato per garantire la massima disponibilità ad accogliere le persone in arrivo dall’Ucraina bisognose di cure e ricoveri in strutture specializzate: a questo scopo sono già stati individuati 100 posti letto.
Sono state contattate inoltre le organizzazioni non governative partner della Regione che operano in Ucraina, per assicurare sostegno e vicinanza alle loro attività; è stata infine individuata la disponibilità di un modulo di Protezione civile da inviare all’occorrenza in Europa, per supportare la fase di assistenza ai profughi in uscita dai confini ucraini.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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