In Emilia-Romagna prosegue il lavoro per garantire accoglienza e aiuto ai profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Sarà importante, in particolare, il ruolo della sanità regionale, impegnata a tutti i livelli per garantire alle persone in arrivo in regione la migliore assistenza sanitaria possibile.
La direzione dell’assessorato regionale alle politiche per la salute ha già inviato alle aziende sanitarie emiliano-romagnole le prime indicazioni per assicurare soccorso a tutti i profughi, che saranno presi in carico dal Servizio sanitario regionale.
“Il servizio sanitario – ha detto l’assessore Raffaele Donini – è coinvolto a tutti i livelli per assicurare assistenza e cure a chi arriva e sostegno a chi resta. La Regione, d’intesa con le autorità nazionali e locali e con il territorio, si sta muovendo in una duplice direzione: fornire ai profughi tutto ciò di cui hanno bisogno e garantire l’assistenza umanitaria in Ucraina, inviando farmaci e presidi sanitari per la popolazione”.
Dal punto di vista operativo, le Ausl rilasceranno ai profughi in arrivo il codice Stp (Straniero temporaneamente presente), che garantisce la loro presa in carico temporanea. Con un riguardo maggiore per le persone indigenti che, con autodichiarazione del proprio stato di indigenza, saranno anche esonerate dal ticket per quanto riguarda: prestazioni sanitarie di primo livello, urgenze, stato di gravidanza, patologie esenti o soggetti esenti per età o in quanto affetti da gravi stati invalidanti. Le persone che non rientrano in queste categorie, invece, con l’Stp pagheranno il ticket alle stesse condizioni dei cittadini italiani, e non a quelle normalmente applicate ai cittadini extra Ue.
Per quanto riguarda il fronte Covid, invece, i dipartimenti di sanità pubblica (in attesa di specifiche indicazioni da parte del Ministero della salute) prenderanno in carico i profughi per sottoporli a screening per l’infezione da virus Sars-CoV-2: sarà effettuato un test antigenico rapido o un molecolare con tampone nasofaringeo, indipendentemente dallo stato vaccinale. Le persone che dovessero risultare positive (così come i loro contatti) saranno assistite secondo i protocolli vigenti. I dipartimenti dovranno inoltre verificare lo stato vaccinale delle persone in arrivo e offrire loro – qualora ne fossero sprovvisti – la vaccinazione anti-Covid, provvedendo al completamento di eventuali cicli vaccinali ancora incompleti, anche ai fini del rilascio della certificazione verde Covid-19 (il green pass).
Nel frattempo la Regione Emilia-Romagna ha effettuato anche una ricognizione della disponibilità di farmaci, presidi sanitari e materiali di consumo da donare alla popolazione ucraina. Dopo una prima verifica, effettuata presso il magazzino unico centralizzato dell’area vasta Emilia Nord, è stato raccolto un quantitativo di materiale sanitario (per un controvalore di 80.000 euro) da inviare – come prevede la procedura concordata a livello nazionale – al centro operativo della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia a Palmanova, in provincia di Udine; da lì il carico partirà alla volta dell’Ucraina.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]