La Fondazione Palazzo Magnani e il Comune di Reggio, organizzatori del festival Fotografia Europea, che prevedeva la Russia come paese ospite dell’edizione 2022, alla luce della recente aggressione militare in Ucraina hanno deciso di annullare la mostra “Sentieri di ghiaccio“ e di cancellare gli eventi correlati dedicati alla cultura russa.
“Purtroppo non sussistono più le premesse e le condizioni per portare a termine il lungo lavoro dei mesi scorsi”, hanno spiegato gli organizzatori della manifestazione, sottolineando che “l’arte e la cultura dovrebbero sempre costruire ponti e non innalzare muri; tuttavia non possono ritirarsi in torri d’avorio, c’è un tempo per affermare con fermezza il diritto dei popoli a vivere in pace e un tempo per aprirsi al dialogo e al confronto, senza che violenza e morte siano invitate al tavolo”.
La posizione del Comune di Reggio è stata illustrata nel dettaglio da Annalisa Rabitti, assessora comunale alla cultura e alle pari opportunità, che ha voluto aggiungere alcune considerazioni a quanto sinteticamente spiegato nei giorni scorsi: “È importante non confondere l’iniziativa istituzionale con la libertà dei singoli curatori o autori di esprimersi attraverso il loro lavoro artistico. La scelta della Russia come paese ospite nasce da un rapporto tra istituzioni, tra la città di Reggio e un importante (se non il più importante) museo statale russo, l’Ermitage di San Pietroburgo”.
Era infatti proprio uno dei direttori dell’Ermitage la persona incaricata di curare il progetto che avrebbe dovuto rappresentare la Russia a Fotografia Europea 2022: “Non stiamo parlando di fotografi selezionati dai nostri direttori artistici, ma di un progetto frutto di relazioni tra istituzioni”, ha precisato Rabitti, ricordando che Fotografia Europea “non è un’iniziativa privata, è un progetto che nasce e vive in una cornice pubblica. La cultura non può chiamarsi fuori dalla responsabilità istituzionale verso le cose che accadono nel mondo in virtù di una presunta e indiscutibile superiorità morale. La decisione di escludere la Russia è stata complicata e sofferta, ma inevitabile se inquadrata in questa prospettiva. Non sono scelte facili e siamo pronti a riprendere le relazioni tra istituzioni e le progettualità comuni quando le armi saranno deposte”.
Nelle ultime ore è arrivata anche la notizia dell’arresto e della successiva liberazione di Alexander Gronsky, uno dei fotografi che avrebbe fatto parte della selezione: “A lui e a tutti coloro che manifestano per la pace tra i popoli – ha concluso Rabitti – vanno il nostro incondizionato supporto e la nostra riconoscenza, e saremo lieti di accoglierli nelle prossime edizioni. Purtroppo non è possibile farlo nell’attuale cornice, come d’altronde lo stesso Gronsky ha dichiarato”.
Ma la precisazione di Rabitti è stata molto contestata, in particolare sui social: sotto il post del Comune di Reggio su Facebook, ad esempio, la maggioranza dei commenti è critica rispetto alla decisione degli organizzatori della manifestazione, accusati di aver optato per una “scelta non convidisibile” e di usare un doppio standard rispetto alla nazionalità di artisti di altri paesi coinvolti in passato in guerre e conflitti nel mondo.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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