Da dicembre a oggi nel parco Nicholas Green di Bologna, a due passi dal cimitero monumentale della Certosa, sono stati rinvenuti 85 ordigni bellici risalenti alla Seconda guerra mondiale: bombe di mortaio, proiettili da fucili e parti di bombe Brixia; 55 di questi sono già stati fatti brillare in loco dagli artificieri dell’Esercito.
La “contabilità” è stata resa nota ai microfoni di una tv locale da Claudio Cerabona, responsabile della bonifica di ordigni bellici della cooperativa Cea di Bologna, che ha eseguito una serie di accertamenti in un’area di 1.500 metri quadrati del parco felsineo, in stretta comunicazione con la Prefettura, il Comune, le forze dell’ordine e il Ministero della difesa. L’ultimo rinvenimento di residuati bellici, in ordine di tempo, risale allo scorso 4 febbraio: è stato necessario allertare polizia ed Esercito, che hanno messo in sicurezza la zona.
“Abbiamo scoperto ordigni anche all’esterno dell’area che stavamo controllando”, ha spiegato Cerabona. Ricostruendo la storia del parco, è emerso che durante la Seconda guerra mondiale era presente in loco un deposito di munizioni tedesco, che fu colpito e disseminò materiale bellico in tutta l’area circostante. Nel 2018 anche un bambino, mentre giocava nel parco, trovò un ordigno.
“In un’area limitata e in poco tempo abbiamo rinvenuto diversi residuati, una situazione che ci aspetteremmo in un’ex polveriera o in un deposito di munizioni”, ha spiegato Cerabona, ricordando che il parco bolognese è frequentato da tanti cittadini. “Nonostante ci siano le recinzioni, che delimitano le aree di ricerca, spesso i limiti non vengono rispettati”, ha messo in guardia Cerabona: “Io da cittadino presumo che ci sia un rischio, tranquillamente evitabile”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]