L’edizione di gennaio degli “Scenari per le economie locali”, elaborati da Prometeia e analizzati dall’ufficio studi della Camera di commercio di Reggio, contiene buone notizie per l’economia reggiana: nel 2021, infatti, la crescita del valore aggiunto è stimata in aumento dell’8% rispetto a quanto fatto registrare nell’anno precedente.
Percentualmente si tratta della miglior performance degli ultimi vent’anni: esaminando il dato nella sua dimensione reale, tuttavia, il “rimbalzo” del 2021 – seppur significativo – non è ancora sufficiente a recuperare i punti di valore aggiunto persi nel 2020, quando l’economia reggiana fece registrare una flessione del 10,6% rispetto al 2019.
All’appello mancano ancora alcuni punti, che però potrebbero essere recuperati già in questo 2022, portando in quel caso il Pil reggiano addirittura al di sopra dei livelli pre-pandemia. Le proiezioni per l’anno in corso prevedono infatti una crescita pari al 4,3%, che sarà seguita nel 2023 da un ulteriore +3,2%: le incognite legate al rincaro dei prezzi dell’energia, agli effetti negativi della pandemia e alla politica internazionale impongono in ogni caso una certa cautela nelle previsioni per il futuro.
Nel 2021 la performance delle imprese reggiane si è confermata superiore a quella stimata per l’intera Emilia-Romagna (+7%) e alla media italiana, mentre per il 2022 è previsto un sostanziale livellamento delle performance rispetto alle altre aree geografiche del paese (Reggio +4,3%, Emilia-Romagna +4,1%, Italia +3,9%).
Guardando ai singoli settori, lo scorso anno il maggior contributo al valore aggiunto è stato dato dal terziario, per una quota pari al 58%; a seguire l’industria, nella misura del 40% (di cui il 4% dalle costruzioni), e il settore agricolo (2%).
Il comparto che ha fatto segnare il ritmo di crescita più elevato è stato quello industriale, +10,7% rispetto al 2020 (mentre è di +2,4% la variazione stimata per il 2022); questo al netto del comparto delle costruzioni, per il quale l’incremento del valore aggiunto è stato del 24,1% nel 2021 e sarà del 9,3% quest’anno.
Più moderato, invece, l’andamento del settore terziario, che nel 2021 ha fatto registrare un aumento del 5,7% e da cui ci si aspetta un ulteriore rialzo del 5,2% in questo 2022. Per il settore agricolo, infine, la crescita è stata rivista al ribasso per l’anno appena concluso (+0,7%, molto inferiore al +2,5% previsto a ottobre), mentre è stimata a +3,1% per l’anno in corso.
Sul fronte dell’interscambio commerciale, dopo il picco del flusso di esportazioni del 2021 (+16,4%) è atteso un progressivo riallineamento nel 2022 (+10%), mentre per il 2023 è previsto un aumento del 5,9%.
Per quanto riguarda le proiezioni sul mercato del lavoro, si è mantenuta stabile la crescita del tasso di disoccupazione (+4,3% nel 2021, +4,2% nel 2022), mentre per l’anno in corso si ipotizza un aumento del numero di occupati (dal +2,1% dello scorso anno al +2,7 di questo 2022), trainato in particolare dal settore delle costruzioni: per quest’ultimo al +38,7% del 2021 potrebbe seguire un +10,5% nel 2022.
In generale nel territorio reggiano è prevista una crescita della produttività, calcolata sia sul numero di abitanti che sul numero di occupati: il valore aggiunto per abitante è stimato in aumento da 31.400 a 32.800 euro nel 2022, per raggiungere quota 33.900 euro il prossimo anno, mentre il valore aggiunto per occupato quest’anno dovrebbe salire a quota 69.600 euro.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]