Dopo essersi fatta conoscere e amare dal pubblico italiano collaborando con artisti come Rocco Hunt, Fred De Palma e Federico Rossi, Ana Mena conquista il palco più ambito d’Italia e sarà tra i cantanti in gara alla 72esima edizione del Festival di Sanremo ormai al via, con il brano “Duecentomila ore” (Epic / Sony Music), scritto a sei mani da Rocco Hunt, Zef e Federica Abbate e prodotto da Zef.
36 dischi di platino e 2 dischi d’oro, oltre 5 milioni e mezzo di ascoltatori mensili su Spotify e oltre 1 miliardo e mezzo di visualizzazioni totali su YouTube, Ana Mena è tra le prime a raccontarsi in conferenza stampa, rigorosamente virtuale, per i tanti giornalisti che Sanremo – anche quest’anno – lo vivranno nostalgicamente in remoto.
E’ un legame indissolubile quello che la lega all’Italia e al Festival, maturato in una vita di condivisione con il padre, che le ha trasmesso un amore sincero per i classici popolari della musica italiana: dai Ricchi e Poveri a Mina.
Probabilmente la più giovane tra i big in gara, e sinceramente appassionata, Ana Mena corona così, e finalmente, il sogno a cui ambiva da tempo: <<Sarò sincera, sono anni che cerco di partecipare al Festival. Capisco che possa sembrare strano, al primo impatto, sapere che in gara ci sia una cantante spagnola, ma – non solo – non sono la prima “straniera” ad esibirsi su questo palco; come gli altri, porto una canzone italiana, completamente realizzata da un team tutto italiano e cerco solo di fare omaggio alla musica italiana, che amo da sempre e che ha significato sempre molto per me, facendomi diventare la persona e l’artista che sono oggi.
Approccio al Festival con ammirazione e rispetto puro. Suonerà come un cliché, ma per me rappresenta davvero un sogno che si realizza e sono qui con la massima umiltà e il rispetto più profondo. Mi concentro sull’esibizione e spero che al pubblico il brano piaccia>>.
Nella serata di venerdì prossimo dedicata alle cover, Ana Mena duetterà con Rocco Hunt in un medley che celebra la grande musica italiana, contenta di poter condividere con lui un momento così speciale della sua carriera: <<Un medley che viene dal cuore e fatto con l’intenzione di unire tante generazioni. Partirò con “Il mondo”, seguirà una parte inedita di Rocco con “Figli delle stelle” e “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias, un altro grande artista spagnolo che ha fatto anche molte canzoni in italiano>>.
Affronta la sfida con grande emozione, ma si sente “molto comoda”: <<Sarò in famiglia. Rocco, il mio fratello italiano, è una persona a cui voglio molto bene e con cui c’è una profonda amicizia, che va oltre alla grande stima e al rapporto lavorativo. Non so spiegare come mi sento; sono super carica e super stressata. Non vedo l’ora di essere su quel palco. La paura più grande che ho è quella di emozionarmi prima di cantare. Questo Festival abbonda di grandi talenti e mi sento fortunata ad essere in mezzo a tante proposte di questo calibro. Sono molto grata al pubblico italiano, che mi ha dato tanto amore fin dal primo momento e che ringrazierò per sempre>>.
Un brano, “Duecentomila ore”, che – se dovesse dipingere – avrebbe il rosso carminio come colore preponderante. Una storia d’amore “particolare” – ed è così che la descrive – che inizia e finisce presto, ma che nella sua brevità, lascia un segno: <<Una melodia malinconia che ti prende come una morsa, in contrasto con una base a tratti più sensuale ed energica che ti racconta tutto il contrario. Mi ha colpito fin dal primo momento; ti entra in testa e mi emoziona anche per questo. Se ne ho la possibilità, cerco sempre di dare visibilità al talento delle donne che cambiano le cose e sono entusiasta di avere un brano scritto a sei mani con una donna come Federica Abbate, che ammiro. E’ un’artista bravissima e una bellissima persona. Sono molto fortunata>>.
C’è chi le chiede come si vedrà tra cinque anni, ma Ana Mena non guarda troppo in là, preferisce il futuro prossimo venturo e lo dichiara: <<Non sono una che si proietta troppo avanti nel tempo. Il prossimo step sarà chiudere l’album e fare un bel tour. Sto portando avanti due progetti paralleli, uno in italiano e uno in spagnolo. Sto lavorando con tanti amici professionisti e ci sto mettendo tutta me stessa: sarà molto diverso da quello che di mio siete stati abituati ad ascoltare fino ad oggi. Un lato di Ana Mena più intimio, serio, personale, che magari potrà sorprendere. Non abbiamo una data di uscita, ma vedrà la luce quest’anno e conterrà un bel po’ di sorprese>>.
In un 2022 già carico di “save the date”, a far da cassa di risonanza, l’uscita annunciata di “Bienvenidos a Edén” (Welcome to Eden), la nuova serie TV di Netflix – prodotta da Brutal Media e registrata in Spagna tra Barcellona e Lanzarote – che dovrebbe finalmente vedere la luce e che segna il ritorno di una navigata Ana Mena attrice, al cinema: <<Mi mancava recitare ed è stata proprio una bella esperienza. Mi auguro che questa serie vi piaccia; la storia è molto interessante ed io, non vedo l’ora di sentirmi doppiata in Italiano: sono davvero curiosa>>.
E se vincendo il Festival accedesse all’Eurovision, perché no, <<potrebbe essere il modo per dichiarare il legame sincero e profondo che esiste tra le due nazioni>>.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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