Emilia e smog, per la sesta volta misure

Pianura Padana smog

In Emilia-Romagna l’emergenza che riguarda l’inquinamento atmosferico non sembra avere fine: il bollettino “Liberiamo l’aria” dell’Arpae di mercoledì 26 gennaio, infatti, ha confermato l’allerta smog in tutta la regione. Il monitoraggio di metà settimana ha evidenziato una situazione da “bollino rosso” ancora uniforme, da Piacenza a Rimini: secondo il modello previsionale, che applica una modalità “predittiva” basata su un sistema integrato di modellistica meteorologica e di qualità dell’aria, e che punta a ridurre gli accumuli di Pm10 intervenendo in anticipo, nei prossimi giorni sono attesi nuovi superamenti del valore limite giornaliero delle polveri sottili nelle stazioni di rilevamento dell’inquinamento atmosferico di tutte le province e della città metropolitana di Bologna.

Per questo motivo resteranno in vigore su tutto il territorio – almeno per altri due giorni – le misure emergenziali previste dal Pair 2020 (Piano aria integrato regionale per il contenimento degli inquinanti e la salvaguardia della qualità dell’aria), la manovra antinquinamento per il periodo autunnale e invernale messa a punto dalla Regione in collaborazione con i Comuni capoluogo. Per la maggior parte delle province (in particolare quelle emiliane) si tratta del sesto prolungamento consecutivo dell’allerta smog, che ormai dura ininterrottamente dallo scorso 13 gennaio.

Le regole a Reggio Emilia | Le regole a Modena | Le regole a Bologna e nei Comuni dell’agglomerato urbano

Nei comuni Pair della regione (tutti quelli con oltre 30.000 abitanti, più i tre che hanno aderito volontariamente all’accordo: Fiorano Modenese e Maranello, in provincia di Modena, e Rubiera, in provincia di Reggio) a tutte le limitazioni strutturali già previste dal piano regionale standard – valide fino al 30 aprile 2022 – si aggiungono anche le seguenti disposizioni: lo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 dalle 8.30 alle 18.30 nei centri abitati; l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19° C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17° C; il divieto di combustione all’aperto di sterpaglie, residui di potatura e scarti di vegetali di origine agricola; il divieto di barbecue e di scoppio di fuochi d’artificio; il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; il potenziamento dei controlli su circolazione dei veicoli, combustioni all’aperto, spandimento liquami e impianti a biomassa domestici.


Nei comuni di pianura, invece, restano in vigore l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19° C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17° C, il divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle e il divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.

Le misure emergenziali rimarranno in vigore almeno fino a venerdì 28 gennaio (compreso), giorno in cui sarà disponibile il nuovo bollettino dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale: l’aggiornamento sullo stato dell’inquinamento atmosferico in regione determinerà l’eventuale ennesima proroga della validità delle misure o, al contrario, la fine del regime emergenziale nelle province i cui parametri dovessero a quel punto essere rientrati al di sotto delle soglie critiche.