Come in un film già visto, anche la seconda giornata di votazioni per l’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica italiana si è conclusa con un nulla di fatto.
Al termine dello spoglio delle schede, scandito dalla voce del presidente della Camera Roberto Fico, affiancato sullo scranno più alto di Montecitorio dalla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, l’esito è stato identico a quello della giornata precedente: quorum (fissato alla maggioranza dei due terzi dei 1009 aventi diritto, ovvero a quota 673) ancora molto lontano, netta prevalenza di schede bianche (527 in totale) e pochi voti realmente espressi.
La maggioranza di questi ultimi è andata all’ex giudice e magistrato Paolo Maddalena, candidato ufficiale del sottogruppo del gruppo misto Alternativa c’è (39 voti), e all’attuale capo dello Stato Sergio Mattarella (39 voti). Sono stati complessivamente 125 i voti cosiddetti “dispersi” (quelli andati a candidati o candidate che hanno ricevuto una sola preferenza), 38 invece le schede nulle.
Mentre i partiti stanno ancora discutendo su un nome che possa raccogliere consensi trasversali ai blocchi politici contrapposti, è stato il centrodestra a fare una prima mossa, proponendo al centrosinistra e al Movimento 5 Stelle una rosa di tre nomi per il Quirinale: l’ex presidente del Senato Marcello Pera, la vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti e l’ex magistrato Carlo Nordio (nome, quest’ultimo, già avanzato nei giorni scorsi dalla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni). Fredda la reazione del centrosinistra, che ha bollato i tre nomi come “non condivisibili”, chiedendo un nuovo incontro tra le parti per proseguire la trattativa ad oltranza e su altri binari.
A fronte della seconda fumata nera, il Parlamento – riunito in seduta comune Camera-Senato, con l’aggiunta dei 58 rappresentanti regionali – è stato riconvocato alle ore 11 di mercoledì 26 gennaio per la terza giornata di votazioni, in occasione della quale il quorum per l’elezione del nuovo capo dello Stato sarà ancora una volta a quota 673 voti.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]