Modena si prepara per San Geminiano

piazza Comune Modena

“La Fiera di Sant’Antonio ha, come hanno detto anche altri, superato la prova di esame: non si sono creati assembramenti e i 254 banchi presenti hanno potuto lavorare dopo lo stop dell’anno scorso. Ad alcune polemiche sollevate dei giorni precedenti hanno risposto i modenesi in fiera, che con educazione, passione, rispetto delle regole hanno vissuto una bella giornata. San Geminiano, Fiera patronale, sarà un’altra occasione di comunità e socialità, ingredienti fondamentali della vita nel nostro territorio”.

Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli durante l’informazione al Consiglio comunale sull’andamento della pandemia da Covid-19.

Il sindaco ribadendo che l’approccio alla pandemia, come ha detto il premier Draghi, deve essere improntato a “pragmatismo, fiducia e prudenza” ha sottolineato che l’atteso appuntamento con la fiera di Sant’Antonio si è svolto in modo regolare, con tanti modenesi che, nel rispetto delle regole, sono venuti in centro. Ora si sta verificando l’esperienza in vista del 31 gennaio. Richiamando il rispetto per il lavoro, ha poi ricordato che nel nostro Paese il comparto dei fieristi, che “nel 2021 non ha potuto lavorare a causa delle tante fiere annullate, è stato uno dei più colpiti dalle restrizioni e non sarebbe stato giusto continuare a penalizzarlo in un momento in cui tutte le attività economiche, incluse quelle al chiuso, sono regolarmente aperte”.

D’altra parte, Muzzarelli ha sottolineato che “stiamo avviandoci a una progressiva endemizzazione del virus, una fase che non è ancora di fine emergenza e la politica deve gestire questa transizione già in atto, mentre nuove questioni pongono problemi seri alle famiglie italiane, a partire dal caro-bollette”. A questo proposito il sindaco ha auspicato “che arrivino già questa sera buone notizie dal Consiglio dei Ministri al lavoro per approvare le nuove soluzioni per calmierare gli aumenti delle bollette di luce e gas, insieme a una nuova tornata di ristori per le attività colpite dalle restrizioni anti-Covid”.

Sul fronte sanitario, il dato nazionale indica un rallentamento della curva dei contagi con il picco che probabilmente verrà superato in questa settimana. “È questo il dato complessivo all’interno del quale dobbiamo sviluppare tutte le riflessioni e le decisioni”, ha precisato spiegando che il territorio modenese registra percentuale di positività, numero dei nuovi casi e numero dei ricoveri quotidiani ancora in crescita, ma con percentuali di aumento più ridotte rispetto alle scorse settimane e un trend complessivo in calo.

Per quanto riguarda i numeri: al 12 gennaio i casi in provincia di Modena da inizio epidemia sono 135.693; 1.933 sono deceduti; 28.252 hanno la malattia in corso e di questi 326 ricoverati in ospedale (40 in terapia intensiva e subintensiva e 286 in reparti per acuti). In quarantena ci sono 6.173 persone. Sul territorio comunale i casi dall’inizio dell’epidemia sono stati 35.822 di cui 573 sono deceduti, 27.536 guariti e 7.713 tuttora malati. Al 19 gennaio sono state somministrate complessivamente 1.462.007 dosi di vaccino in provincia di Modena e 544.161 persone hanno completato il ciclo vaccinale, mentre 329.744 sono state le dosi booster o richiami.

Muzzarelli ha anche sottolineato come l’autotesting per inizio e fine isolamento, una procedura che in regione potrà essere utilizzata da due milioni di persone che hanno già ricevuto la dose booster, sia “una buona notizia perchè viene reso più facile testare la popolazione, confidando sul senso di responsabilità dei cittadini”.

Nonostante le 42 classi attualmente in quarantena sul territorio comunale (11 sezioni di nidi, 26 sezioni di scuola d’infanzia e 5 di primaria) altre decine di casi diffusi e nonostante i protocolli ancora molto rigidi, il sindaco ha infine espresso parere positivo sulla partenza della scuola, tema su cui ha sottolineato come abbia fatto chiarezza il ministro Bianchi. Muzzarelli ha infatti ricordato che da un recente studio condotto in 11 Paesi, tra cui l’Italia, emerge che non andare a scuola ha portato nei giovani un aumento di depressione (fino al 39% del campione esaminato) ansia (fino al 59%) difficoltà di attenzione ed emotive e peggioramento degli stili di vita con una forte riduzione dell’attività fisica, speculare aumento del tempo trascorso davanti a tv, pc e smartphone e del consumo di cibi poco salutari.