Si è concluso dopo due ore di confronto il tavolo – convocato a Bologna dalla Regione Emilia-Romagna – sulla vertenza della Saga Coffee di Gaggio Montano, l’azienda dell’Appennino bolognese in cui si realizzano macchine professionali da caffè per attività di ristorazione e bar.
Le due imprese interessate a riqualificare e reindustrializzare il sito produttivo emiliano, la Tecnostamp Triulzi di Carate Brianza e la Minifaber di Bergamo, rappresentate rispettivamente da Alessandro Triulzi e Raffaello Melocchi, hanno presentato il piano industriale per il rilancio delle attività dell’azienda, attualmente di proprietà del gruppo Evoca – intenzionato però a interrompere la produzione.
L’obiettivo è quello di arrivare in tre anni al riassorbimento di 150 dipendenti, pari a oltre il 75% delle 194 unità (per l’80% donne) tra lavoratori e lavoratrici attualmente in forza alla Saga Coffee (erano 220 all’inizio della vertenza). L’investimento complessivo, secondo gli imprenditori, si aggirerebbe tra i 22 e i 25 milioni di euro.
Per sostenere il percorso di reindustrializzazione è previsto anche il possibile intervento di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che gli acquirenti considerano decisivo. Proprio per questo la Regione Emilia-Romagna, rappresentata al tavolo dall’assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla, è intenzionata a chiedere un incontro al Ministero dello sviluppo economico per valutare i dettagli dell’operazione.
L’assessore Colla convocherà un nuovo tavolo di confronto entro la metà di febbraio, nella speranza di arrivare all’appuntamento con un’ipotesi di accordo complessivo, in modo da poter chiudere definitivamente l’intesa entro la fine di febbraio.
Nei prossimi giorni, intanto, nella sede di Confindustria Emilia a Bologna è stato organizzato un incontro tra le organizzazioni sindacali e il gruppo Evoca per discutere della questione relativa agli ammortizzatori sociali per lavoratori e lavoratrici, alla luce della scadenza della cassa integrazione, che terminerà il 31 gennaio. Gli stessi sindacati hanno raccolto la disponibilità dei potenziali acquirenti a incontrarsi per un primo confronto sul piano industriale e sulle sue ricadute occupazionali.
“Si è avviato un percorso nuovo che, per arrivare alla propria definizione, richiede ancora diversi sforzi e la responsabilità di tutti i soggetti interessati”, ha chiarito l’assessore Colla al termine dell’incontro: “È stata una riunione importante in cui gli investitori hanno presentato un piano industriale serio, un progetto economico-finanziario importante e innovativo, che vuole portare a Gaggio investimenti consistenti che, partendo dalla loro esperienza manufatturiera, guardano e investono nella filiera dell’economia circolare, creando un centro di competenze e lavoro”.
Nel progetto, ha sottolineato Colla, “si confermano alcuni fattori importanti, come la certezza che il sito produttivo resti a Gaggio Montano, un piano industriale che prevede 25 milioni di investimenti in ricerca su prodotti, prototipazione e macchinari di processo. È previsto inoltre un forte investimento nella formazione per la forza lavoro. Come istituzioni abbiamo comunque rimarcato l’importanza di una soluzione che dia una risposta a tutte le lavoratrici e ai lavoratori”.
La Regione Emilia-Romagna, ha aggiunto l’assessore, “conferma di voler sostenere questa operazione di reindustrializzazione e sviluppo con tutti gli strumenti a propria disposizione: dalla legge sull’attrattività ai fondi europei per la formazione e per progetti di innovazione, ricerca e sviluppo. Inoltre a breve presenteremo il progetto al Ministero dello sviluppo economico affinché si crei un terreno favorevole all’ingresso di Invitalia nel capitale della costituenda società che vuole rilevare lo stabilimento. E comunque, vista la complessità dell’operazione, è assolutamente necessario anche un sostegno, nella fase di transizione, da parte del gruppo Evoca, a iniziare da una proroga degli ammortizzatori sociali, per favorire la continuità aziendale in essere e accelerare il processo di acquisizione”.
“Il piano di salvataggio della Saga Coffee ci fa tirare un sospiro di sollievo, ma è necessario che adesso tutti i lavoratori, e non solo quindi quelli previsti dal piano industriale, abbiano tutte le garanzie necessarie”, ha commentato invece Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle in Emilia-Romagna, chiarendo che l’obiettivo finale “deve essere quello di tutelare al massimo i lavoratori, nessuno deve essere lasciato al proprio destino. Visto che i tempi d’intervento non saranno immediati, come hanno spiegato i rappresentanti delle due aziende lombarde che vogliono rilevarla, è necessario mettere in campo tutte le iniziative possibili per sostenere i lavoratori. Il compito delle istituzioni deve essere quello di vigilare su questo percorso dando massima disponibilità per un intervento che possa garantire il giusto livello occupazionale anche nei prossimi anni”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]