Dal 2022 per i minori stranieri non accompagnati l’esperienza di vita in famiglia, attraverso lo strumento dell’affido, sarà possibile anche in provincia di Reggio grazie al progetto regionale F@ster (Famiglie e cittadini per l’affido di minori stranieri non accompagnati), che vede tra i partner la cooperativa sociale reggiana Dimora d’Abramo e che è supportato dal Comune capoluogo.
Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, è nato dalla partnership tra l’Asp Città di Bologna, i Comuni di Bologna e Ravenna, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) dell’Emilia-Romagna, alcune cooperative sociali (tra cui, appunto, anche Dimora d’Abramo) e diversi enti locali.
Attualmente in carico ai servizi del Comune di Reggio ci sono 90 minori stranieri non accompagnati, che sono accolti in comunità educative, in gruppi-appartamento (come nel caso di Dimora d’Abramo, che ne accoglie 40) o in famiglie di parenti o conoscenti.
L’affido, ha spiegato il presidente di Dimora d’Abramo Luigi Codeluppi, “è concepito come forma di accoglienza che si aggiunge alle altre che già accompagnano i percorsi migratori di adolescenti e giovani immigrati minorenni che, attraverso la rotta balcanica oppure attraversando il Mediterraneo, arrivano fino al nostro territorio senza i genitori. È allora evidente la rilevanza di un progetto che va oltre l’accoglienza realizzata dai diversi servizi, consentendo ai giovani immigrati di vivere un’esperienza di famiglie e di adulti di riferimento che li sostengano nella loro crescita, nel loro inserimento nei contesti locali e nei loro progetti di vita”.
Il carattere innovativo del progetto, secondo Codeluppi, si collega a diversi elementi: “Primo tra tutti, ovviamente, quello relativo allo specifico sguardo sui minori stranieri non accompagnati, ma anche alle modalità attraverso le quali si può sviluppare il progetto di affido per favorire l’adesione di persone che, pur animate da un profondo desiderio d’accoglienza, non sono oggettivamente in grado di sostenere un percorso di affido che implichi una convivenza e un’assistenza continuativa”.
A questo proposito il progetto F@ster prevede non solo l’affido tradizionalmente inteso, con la condivisione di tutte le dinamiche familiari da parte del minore accolto, ma anche un affido inteso come sostegno parziale al minore: “In sostanza – ha precisato Codeluppi – c’è la possibilità di affiancare il giovane immigrato in diversi momenti della giornata o della settimana, per sostenerlo e accompagnarlo nel suo percorso di inserimento sociale e lavorativo. In entrambi i casi siamo di fronte a una grande opportunità per i minori stranieri non accompagnati, ma riteniamo possa essere un’occasione importante anche per le persone che si rendono disponibili a collaborare, rendendosi attivamente partecipi di percorsi di solidarietà concreta rispetto a ragazzi e adolescenti che certamente hanno bisogno di sentirsi parte di una comunità e non solo di essere seguiti dai pur eccellenti servizi di cui nel tempo si è dotata”.
Per fornire alle persone interessate tutti gli approfondimenti necessari, è stato messo in cantiere un breve percorso informativo che partirà a breve; in seguito un’équipe di professionisti sarà a disposizione per accompagnare le persone che dovessero aver maturato l’idea di realizzare l’esperienza d’affido, anche parziale o temporaneo. Per maggiori informazioni e per comunicare la propria eventuale disponibilità è possibile contattare la cooperativa Dimora d’Abramo nella persona di Martina Beneventi (tel. 380-4632416, e-mail martina.beneventi@dimoradabramo.it).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]