20enni morti in Trebbia, forse traditi da nebbia

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I quattro giovani che hanno perso la vita sabato notte nella Bassa Piacentina, finendo in auto nelle acque gelide fino a meno 7 gradi del fiume Trebbia, avevano trascorso la serata insieme per festeggiare il compleanno di uno di loro in una birreria dalla quale erano usciti verso le 2. Dai primi accertamenti dei carabinieri, pare che si siano prima intrattenuti in un bar di San Nicolò, un paese lungo la via Emilia Pavese, e successivamente si siano spostati in un altro locale alla periferia ovest di Piacenza. Nel ritornare verso le rispettive abitazioni, hanno fatto una deviazione lungo l’argine del fiume nel comune di Calendasco, fino a raggiungere la riva del Trebbia, dove poi è avvenuto l’incidente. Probabilmente, pensano gli investigatori, traditi dalla nebbia, non hanno visto una curva a 90 gradi sull’argine, mentre proprio sotto quel salto il fiume raggiunge una profondità di circa 2 metri.

I ragazzi scomparsi sono Domenico Di Canio, 22 anni, William Pagani, 23 anni, Elisa Bricchi, 20 anni e Costantino Merli di 23 anni, tutti residenti nellaprovincia di Piacenza, tranne Merli che era del Lodigiano.

A svolgere le indagini il sostituto procuratore Ornella Chicca: sarà importante stabilire chi dei quattro fosse alla guida del veicolo, e ci sono anche altri dettagli da chiarire: sono deceduti dentro l’abitacolo di una Golf, che nella caduta dalla riva si è ribaltata e trovandosi – così la ricostruzione degli investigatori – intrappolati all’improvviso nell’acqua gelida. Uno dei punti da dirimere è come mai nessuno di loro sia riuscito ad uscire dall’abitacolo dell’auto, seppur con le ruote all’aria, quando era immersa in poco più di un metro d’acqua. I soccorritori hanno inoltre trovato aperto il portellone posteriore del vano portabagagli.

L’auto con i corpi dei quattro ragazzi (tutti ventenni, tre uomini e una donna) è stata notata nella tarda mattinata di domenica da un pescatore diretto ad un piccolo lago vicino. L’uomo ha visto affiorare parte della vettura dall’acqua e si è subito rivolto alle forze dell’ordine.