“Parlare ai piccoli e farsi dire da loro” con questo titolo le Edizioni San Lorenzo hanno dato alle stampe gli Atti del Convegno di studi promosso il 28 agosto 2021 ad Assisi dalla Comunità del Diaconato in Italia in occasione del centenario della nascita del carismatico sacerdote reggiano.
La pubblicazione – corredato da numerose illustrazioni – contiene i contributi di Giorgio de Benedittis, Fabrizio Fusari, don Daniele Simonazzi, Vittorio Cenini, Maria Leuratti, Giulia Grossi e Umberto Marchesini; la prefazione è di Giovanna Bondavalli.
Nato a Reggio Emilia il 28 agosto 1921, profondamente legato a don Dino Torreggiani, del cui Istituto dei Servi della Chiesa Servi fece parte e fu responsabile, don Altana venne ordinato sacerdote il 19 marzo 1949.
Fu il primo parroco (1963-1968) della parrocchia romana di San Gregorio Magno alla Magliana, affidata alla diocesi reggiana. Fondamentale è stato il suo apporto alla rinascita del diaconato permanente; tema che affrontò il 18 febbraio 1979 direttamente con Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita alla Magliana. Intensi ei suoi interventi durante il Sinodo diocesano.
Don Altana si spense il 22 dicembre 1999. L’anno dopo sempre le Edizioni San Lorenzo pubblicarono una bella antologia di testimonianze dall’emblematico titolo “Il prete dalla mani bucate”, che riprende una definizione che diede il vescovo Beniamino Socche per indicare il radicale distacco che don Altana aveva dai beni terreni
Nella Messa esequiale presieduta in Duomo il vescovo Adriano Caprioli sottolineò di don Alberto queste peculiarità: la spoliazione totale di sé e la immedesimazione completa a Cristo.
Tante in quella occasione le testimonianze e le attestazioni di stima nei confronti di don Alberto Altana: “Esempio luminoso di sacerdote, totalmente dedito alla causa di Cristo e dei fratelli”, lo definì il cardinale Camillo Ruini; “una sentinella vigile per richiamare tutti alle esigenze della fede e della sequela di Gesù; ci mancherà anche se ci portiamo nel cuore il ricordo dei suoi occhi buoni e della sua parola appassionata”, scrisse il vescovo Luciano Monari; “si è formato nell’Azione Cattolica, si è speso nel catechismo ai bambini nei villaggi periferici della città, ha consumato in modo eroico il sacerdozio”, ricordò Camillo Rossi. “Il suo è stato un amore sincero per la Chiesa, perché ha voluto sempre per lei la povertà più radicale” testimoniò don Daniele Simonazzi; don Guido Agosti ne evidenziò l’insegnamento deciso di una scelta radicale di povertà; “un dono alla diocesi, una vera ricchezza per i poveri a cui ha dato tutto; è stato una vera istituzione”, evidenziò il vescovo emerito Paolo Gibertini.
Giuseppe Adriano Rossi
Foto 1: don Alberto Altana in ufficio
Foto 2: 18 febbraio 1979, don Alberto Altana interpella sul diaconato papa Wojtyla in vista alla parrocchia della Magliana
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]