Gli ulteriori aumenti di gas ed energia elettrica previsti per il 2022 “peseranno gravemente sui bilanci delle famiglie, sia direttamente che indirettamente, per effetto degli aumenti dei prezzi generalizzati che indurranno”: è questo l’allarme lanciato da Federconsumatori Emilia-Romagna, che ha calcolato un rincaro del 41,8% per il gas e del 55% per l’energia elettrica. Sommati agli incrementi del luglio e dell’ottobre scorsi, “si raggiungono cifre mai viste: +71% per il gas e +93% per l’energia elettrica”.
La corsa dei rincari, inoltre, secondo Federconsumatori “non è finita e rischia di ripetersi anche nel secondo trimestre del 2022. Seppur dallo scorso ottobre il governo abbia stanziato risorse consistenti per ridurre l’impatto sui bilanci delle famiglie, anche se in calo per il 2022, l’impatto sui bilanci famigliari sarà devastante, circa 1000 euro l’anno, rendendo questi interventi insufficienti”.
Tra le altre misure messe in campo dal governo, richiesta a gran voce anche dalle associazioni dei consumatori, c’è l’introduzione del diritto a una rateizzazione fino a dieci mesi per evitare i distacchi, nonché la proroga di un ulteriore anno – fino al 31 dicembre 2023 – delle tariffe nell’ambito del mercato tutelato, cioè con tariffe amministrate dall’Autorità per l’energia (Arera).
“Si tratta di una misura positiva, anche se ormai, temiamo, di scarsa efficacia. Dopo anni di campagne martellanti dei gestori per persuadere le famiglie a passare al libero mercato, nonostante i dati ufficiali di Arera ne evidenziassero la non convenienza, la maggior parte degli utenti è fuoriuscita dai contratti di maggior tutela e ora rientrarvi, come sarebbe loro diritto, è una strada costellata da mille difficoltà”.
Quello che è necessario, secondo Federconsumatori Emilia-Romagna, “è ripensare da zero, senza pregiudizi, un sistema che offra reali tutele ai cittadini su servizi di prima necessità come il gas e l’energia elettrica. Abbandonare l’idea che il libero mercato, per di più con poche regole di garanzia per i cittadini come quello di oggi, sia la strada giusta. I fatti e i dati degli ultimi dieci anni, per non parlare degli ultimi mesi, lo dimostrano ma si fa finta di non vedere: per gli utenti il libero mercato, questo libero mercato, non ha funzionato sia in periodi di normalità che di straordinarietà come ora. È il momento di trarne qualche conseguenza”.
La situazione di questi ultimi mesi, ha sottolineato l’associazione di tutela dei consumatori, “ha messo a nudo diverse verità: gli utenti che si sentivano garantiti dal fatto di aver aderito a contratti venduti “a prezzo bloccato” sono stati riportati alla realtà, con ripetute modifiche unilaterali che hanno fatto schizzare anche queste bollette. I rincari che in teoria avrebbero dovuto riguardare solo la materia prima di gas, proveniente dall’estero, si sono propagati in modo ingiustificato e speculativo anche su prodotti derivati da fonti rinnovabili (ad esempio il biogas), che nulla hanno a che fare con le forniture dalla Russia”.
“In questa partita, come troppo spesso accade, chi paga di più, al limite della sostenibilità, sono le famiglie, in particolare quelle che per reddito si collocano appena al di sopra della fascia di povertà, quindi escluse dai bonus per i quali occorre un Isee inferiore a 8.165 euro, ma che comunque non navigano certo nell’oro”.
Federconsumatori, insieme ad altre associazioni dei consumatori dell’Emilia-Romagna, ha chiesto da tempo anche un intervento della Regione: “Richiesta che ribadiamo con forza ancora di più ora, a fronte dell’aggravarsi della situazione e di un risposta del governo assolutamente parziale; si devono mettere in campo risorse economiche e intervenire sui gestori che operano nella nostra regione per scongiurare distacchi di utenze nel periodo invernale. Occorre farlo con saggezza, per non lasciare indietro nessuno”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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