La variante omicron, dall’elevata contagiosità, secondo tutti gli studi è ormai pronta a diventare dominante in tutta Europa, come si evince anche dall’elaborazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che ha aggiornato la mappa dei contagi di nuovo coronavirus alla data del 23 dicembre, rendendo immediatamente visibile – anche sulla cartina – l’ennesimo peggioramento della situazione in tutto il continente rispetto alla rilevazione della settimana precedente.
L’unica eccezione è ancora una volta rappresentata dalla Romania, dove soltanto l’area della capitale Bucarest è attualmente in zona rossa (il colore che caratterizza i territori in cui l’incidenza dei contagi è elevata), e che può vantare l’unica regione in zona verde (il colore che caratterizza invece i territori in cui l’incidenza dei contagi è modesta) di tutta l’Europa.
Non fa eccezione invece l’Italia, che pure – insieme appunto alla Romania – è l’unica nazione europea monitorata con ancora qualche regione in zona gialla, colore che contraddistingue i territori in cui la circolazione del virus è ancora moderata: sono rimaste in questa fascia ormai soltanto tre regioni, ovvero Molise, Puglia e Sardegna.
Il resto del territorio italiano, invece, è in zona rossa o in zona rosso scuro, con l’intero nord del Paese ormai sotto scacco della nuova variante. Le situazioni più critiche, che fino alla scorsa rilevazione riguardavano Valle d’Aosta, provincia autonoma di Bolzano, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, territori tutti caratterizzati dal colore rosso scuro, che indica le aree in cui il virus Sars-Cov-2 sta circolando a livelli molto elevati, sono in aumento: anche Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Lombardia e provincia autonoma di Trento hanno infatti dovuto sottostare al passaggio dei propri territori in zona rosso scuro, mentre tutte le altre regioni (Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia) sono in zona rossa.
Il sistema di monitoraggio è basato sui dati trasmessi dagli Stati membri dell’Unione europea al sistema Tessy (The European Surveillance System) ma è del tutto indipendente dal sistema dei colori previsto dalla legislazione italiana, che prende in considerazione altri parametri (in particolare la pressione sulle strutture ospedaliere) e che vede ad esempio l’Emilia-Romagna ancora in zona bianca.
Anche nel resto d’Europa, nel frattempo, la situazione dei contagi è ulteriormente peggiorata, con la mappa dell’Ecdc che continua a evidenziare la presenza di numerosi territori nazionali ancora in zona rossa, se non addirittura in zona rosso scuro.
Si segnalano, in negativo, molte nazioni interamente in rosso scuro: l’Islanda, l’Irlanda, il Portogallo, la Francia, il Liechtenstein, il Belgio, i Paesi Bassi, il Lussemburgo, la Danimarca, le repubbliche baltiche (la Lituania, l’Estonia e la Lettonia), la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Ungheria, la Slovenia, la Croazia, la Grecia (ad eccezione di qualche isola) e l’isola di Cipro.
Sono in gran parte – o quasi completamente – contraddistinte dal colore rosso scuro (e con il resto del territorio in zona rossa) anche i territori di Spagna, Germania, Austria, Polonia e Norvegia; qualche piccola area in zona rosso scuro si segnala inoltre in Svezia e in Finlandia, con il resto del territorio nazionale invece in zona rossa. Zona rossa integrale, invece, in Bulgaria e a Malta.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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