L’assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha dato il via libera al bilancio di previsione 2022 e triennale 2022-2024 dell’ente regionale, definito sulla base di un progetto di legge predisposto dalla giunta Bonaccini. La manovra, dopo un serrato confronto seguito alla presentazione da parte dei relatori di maggioranza Luca Sabattini (Pd) e di minoranza Stefano Bargi (Lega), è stata approvata con il voto favorevole delle forze di maggioranza; contrarie al provvedimento, invece, le opposizioni.
Una manovra complessiva da 12 miliardi e 815 milioni di euro – di cui 9,8 miliardi per la sanità, con 800 milioni in più per rafforzare servizi di cura e rete territoriale – che per il settimo anno consecutivo lascia invariate le tasse regionali, e anzi alleggerisce il carico fiscale: dall’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio a carico (8,5 milioni di euro l’anno) al taglio dell’Irap per imprese e attività economiche nei comuni montani e delle aree interne (9 milioni); dai bus e treni regionali gratuiti per gli studenti fino a 19 anni con Isee familiare non superiore ai 30mila euro (26 milioni) ai bus urbani sempre gratuiti nelle città di inizio e/o fine viaggio per i pendolari che hanno l’abbonamento annuale ai treni regionali (6 milioni); dall’abbattimento delle rette dei nidi (22,5 milioni) fino alla copertura del 100% delle borse di studio universitarie (28,5 milioni).
La manovra prevede nel triennio 2022-2024 una spesa per investimenti pari a 1,8 miliardi di euro (di cui 817 milioni nel solo 2022) per sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura e sport. Sul versante delle entrate, sono pari a 149 milioni quelle correnti finalizzate alle spese in conto capitale, evitando così il ricorso all’indebitamento.
L’impegno condiviso da tutte le forze politiche nella seduta straordinaria dello scorso 13 dicembre dedicata al contrasto della violenza di genere, inoltre, ha portato (su iniziativa consiliare condivisa dalla giunta regionale) all’inserimento nel bilancio di previsione di uno stanziamento di due milioni di euro destinati alle case rifugio (un milione) e al reddito di libertà (un milione) per le donne vittime di violenza: per quanto riguarda quest’ultima misura la Regione ha quintuplicato i fondi nazionali messi a disposizione dell’Emilia-Romagna.
Sempre grazie al lavoro in aula, la manovra di previsione è stata integrata con alcune aggiunte: 900mila euro per le borse di studio per gli studenti delle scuole primarie e secondarie, 500mila euro per i servizi a beneficio delle persone sordomute, 220mila euro per l’acquisto di parrucche per i pazienti sottoposti a terapie oncologiche o affetti da alopecia, 400mila euro per voucher sportivi destinati ai figli di famiglie numerose e persone con disabilità fino a 26 anni. Sono almeno cinque, inoltre, i milioni di euro per le giovani coppie che acquistano o ristrutturano casa in montagna: nel 2022 si procederà allo scorrimento delle graduatorie, oppure sarà varato un nuovo bando. E ancora: un milione per auto elettriche e non inquinanti destinato a Comuni ed enti locali emiliano romagnoli, 380mila euro per l’Unione ciechi regionale per servizi a favore delle persone ipovedenti.
“Grazie ai conti in ordine e a un efficace confronto con tutte le forze politiche in assemblea legislativa, che ringraziamo, è stata approvata una manovra virtuosa ed espansiva per rendere più solida la ripresa”, hanno commentato il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale al bilancio Paolo Calvano: “L’obiettivo è quello di continuare a contrastare la pandemia, sostenere con forza la ripartenza e creare le migliori condizioni possibili per il futuro immediato e i prossimi anni. Tenendo assieme buona occupazione e crescita sostenibile, salvaguardia dell’ambiente, ricerca e innovazione, nuove competenze, lotta alle disuguaglianze, alla povertà e alle differenze di genere”.
Tutto ciò, hanno spiegato Bonaccini e Calvano, “nonostante la pressione sui conti pubblici generata dalla gestione dell’emergenza sanitaria e il calo delle entrate regionali, alle quali rispondiamo con nuovi investimenti per quasi due miliardi di euro, tasse regionali ferme per il settimo anno consecutivo e, anzi, la conferma di misure che permettono a cittadini, imprese e famiglie di alleggerire il carico fiscale per 100 milioni di euro l’anno. Il prossimo triennio vedrà l’attuazione degli interventi previsti nel Pnrr, in particolare nella sanità, nella mobilità sostenibile e nell’edilizia popolare, grazie a progetti in corso di definizione con il governo e in rapporto costante con i territori. Ci mettiamo nelle condizioni di costruire l’Emilia-Romagna dei prossimi decenni, insieme a tutta la società regionale, secondo le linee che abbiamo condiviso nel Patto per il lavoro e per il clima”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!