di Francesca Caselli
Nella soleggiata mattina di sabato 27 novembre l’Hotel Posta di Reggio ha ospitato un folto gruppo di attuali, passati o aspiranti libertini in occasione dell’evento “Ciao, Libertini! Gli anni Ottanta secondo Pier Vittorio Tondelli”, organizzato dal direttore di 24Emilia, Nicola Fangareggi.
L’obiettivo della mattinata era ricordare e celebrare lo scrittore reggiano Pier Vittorio Tondelli in occasione del trentennale dalla sua prematura scomparsa.
L’evento è iniziato con una concisa ma puntuale introduzione su Tondelli, la sua statura letteraria e il suo peso culturale da parte di Fangareggi, nonché con una spiegazione delle ragioni che hanno reso necessario l’evento stesso, prima tra tutte il fatto che nessun’altra iniziativa a riguardo era stata organizzata dal Comune di Reggio, ma solo da quello di Correggio.
Sono poi stati proiettati gli outtakes del docufilm “Ciao, Libertini!”, realizzato da Sky Arte, in cui si susseguono una serie di brevi estratti da interviste a vari conoscitori ed estimatori di Tondelli, tra cui Mario Fortunato e Vasco Brondi.
La mattinata è poi proseguita con due interventi: uno di Dario De Lucia, consigliere comunale a Reggio, e uno di Alberto Nicolini, presidente della sede reggiana di Arcigay. Gli interventi hanno avuto focus differenti: quello di De Lucia per dipingere la realtà sociopolitica e culturale della Reggio degli anni ’80, mentre quello di Nicolini incentrato sulla difficile esperienza dell’omosessualità nell’ambiente della provincia reggiana. Ciononostante, entrambi hanno avuto l’effetto di sollecitare il pubblico a lasciarsi trasportare negli anni ’80 di Tondelli, a immedesimarsi con lui e vedere, per quanto possibile, la sua realtà attraverso i suoi occhi.
A conclusione dell’evento sono state proiettate due interviste realizzate da Fangareggi a Roberto Freak Antoni, fondatore e leader degli Skiantos, nonché amico di Tondelli.
Mentre la prima intervista è stata incentrata sul valore di Tondelli come scrittore e sulla sua collaborazione con lo stesso Freak Antoni, la seconda ha rappresentato una riflessione di ampio respiro sulla morte e il suo significato, con riferimenti al Buddhismo e alla teoria della reincarnazione. Il pubblico non ha potuto fare a meno di lasciare l’Hotel Posta meditando sull’evento e sugli spunti di riflessione che ha offerto ai suoi partecipanti.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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