Si apre con “Giovanna d’Arco” di Giuseppe Verdi – spettacolo mai andato in scena prima d’ora a Reggio – la stagione di opera dei teatri reggiani. Il capolavoro verdiano, incentrato sull’eroina femminile che sfida con coraggio le convenzioni sociali fino al sacrificio della sua stessa vita, sarà sul palco del teatro municipale Valli venerdì 26 novembre alle 20 (e in replica domenica 28 novembre alle 15.30), in un allestimento curato dal regista Paul-Emile Fourny dell’Opéra-Théâtre de Metz, coprodotto dal Teatro Comunale di Modena e dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia.
Alla direzione dell’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini ci sarà Roberto Rizzi Brignoli, che vanta collaborazioni che vanno dal Teatro alla Scala alla Deutsche Oper di Berlino. A interpretare Giovanna è Vittoria Yeo, soprano allieva di Raina Kabaivanska, che ha già interpretato il ruolo al Festival Verdi di Parma e le cui prestigiose collaborazioni includono i festival di Salisburgo, Riccardo Muti e la Chicago Symphony Orchestra. Nel cast anche Amadi Lagha (Carlo VII), Devid Cecconi (Giacomo), Alessandro Lanzi (Delil), Ramaz Chikviladze (Talbot) e i danzatori dell’Agora Coaching Project a cura di MM Contemporary Dance Company.
La storia prende le mosse da un bosco del villaggio di Domremy, nel 1429. Il popolo piange le sorti della Francia: re Carlo VII, dopo avere sognato la Vergine che lo invitava a deporre le armi contro gli inglesi, decide di abdicare. Spinta da un gruppo di angeli che le sono apparsi in sogno, Giovanna persuade il re a metterla al comando delle truppe francesi, che poi conduce alla vittoria. Sospettata però di aver ceduto alle tentazioni amorose da suo padre Giacomo, viene da lui consegnata al nemico e risorge dopo la morte in battaglia.
La caratteristica principale di questo allestimento è l’ambientazione scenica, attraverso l’uso di effetti e proiezioni video, che così spiega lo stesso regista Fourny: “Quest’opera comprende una grande successione di scene in diversi luoghi: il villaggio di Domrémy, la foresta, i campi di battaglia, il castello, la cattedrale. In termini di set costruiti, questo rappresenterebbe un compito molto pesante e complicato. Abbiamo optato per l’idea dei video, che ci permette di spostarci rapidamente da un luogo all’altro”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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