Giovedì 18 novembre i consorzi di tutela dell’aceto balsamico di Modena Igp, dell’aceto balsamico tradizionale di Modena Dop e dell’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia hanno partecipato a un’audizione informale presso la Commissione agricoltura della Camera dei deputati per discutere del tentativo della Slovenia di ottenere il via libera da Bruxelles su una norma tecnica che consentirebbe al paese europeo di produrre e commercializzare un aceto definito “balsamico”, snaturando quello che è ormai noto in tutto il mondo come il vero aceto balsamico emiliano.
Lo scorso luglio, infatti, la Slovenia ha introdotto nel proprio ordinamento una norma considerata da più parti in palese violazione con quanto dettato dall’articolo 24 del Regolamento 1151/12, che impegna tutti gli Stati membri dell’Unione europea a non adottare denominazioni di vendita ambigue, ingannevoli o confondibili con le Dop e le Igp già esistenti.
La questione era già stata affrontata nelle scorse settimane in commissione con un question time promosso dalla deputata emiliana della Lega Benedetta Fiorini all’indirizzo del sottosegretario alle politiche agricole Gian Marco Centinaio, che nell’occasione aveva sottolineato come il governo fosse intenzionato a intervenire con tutti gli strumenti normativi a disposizione per contrastare l’iniziativa legislativa della Slovenia, ipotizzando – se necessario – anche un ricorso diretto alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
“Condivido – ha commentato il presidente della Commissione agricoltura Filippo Gallinella – le preoccupazioni per la norma slovena, che tenta di aggirare le norme a tutela della denominazione di origine. Normativa che ci auguriamo venga fermata quanto prima. Come Paese abbiamo tante denominazioni da difendere, e su questo non dobbiamo mai abbassare la guardia”.
Dopo l’introduzione a cura del direttore del Consorzio di tutela dell’aceto balsamico di Modena Igp Federico Desimoni, il presidente del Consorzio di tutela dell’aceto balsamico di Modena Igp Mariangela Grosoli – parlando a nome di entrambe le denominazioni modenesi – ha fatto il punto della situazione: “Sono mesi che si stanno verificando attacchi al sistema delle Dop e Igp minandone la stabilità. La Commissione Europea per ora non ha preso posizione, ma ci auguriamo che intervenga quanto prima per riportare ordine e ribadire la priorità della tutela dei prodotti a denominazione tutelata. Nelle more di questo intervento è di fondamentale importanza che il governo italiano prenda posizione circa il possibile avvio di una procedura di infrazione contro la Slovenia e, vista la piena condivisione del Ministero delle politiche agricole e di tutte le Regioni, ci auguriamo che questo passaggio ufficiale possa avvenire quanto prima”.
La battaglia dei consorzi, nel frattempo, ha già raccolto il pieno sostegno della Conferenza delle Regioni: “La Regione Emilia- Romagna – ha proseguito Grosoli – attraverso l’assessore Alessio Mammi e il presidente Stefano Bonaccini ha portato la questione in Conferenza Stato-Regioni, ottenendo una piena condivisione delle preoccupazioni e la richiesta al governo di attivarsi con urgenza”.
Pieno sostegno è stato espresso anche da OriGin Italia che, come ha evidenziato il suo presidente Cesare Baldrighi, ribadisce i timori per le ripercussioni che un simile precedente potrebbe avere sull’intero sistema delle indicazioni geografiche: “La decisione della Slovenia è in pieno contrasto con i principi e i regolamenti europei. OriGin Italia è scesa in campo al fianco dei consorzi di tutela per contrastare l’ennesimo attacco al sistema di tutela delle Dop e delle Igp”.
All’audizione, svolta in videoconferenza, sono intervenuti anche il consigliere del Consorzio di tutela dell’aceto balsamico tradizionale di Modena Dop Cesare Mazzetti, il presidente del Consorzio di tutela dell’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Marcello Colli e il segretario generale di OriGin Italia Mauro Rosati.
L’aceto balsamico di Modena è prodotto mediamente nella quantità di oltre 10 milioni di litri all’anno, per un valore alla produzione di circa mezzo miliardo di euro, che al consumo arriva a superare la cifra di un miliardo e cento milioni di euro. Altissima la quota di export, il 92%, di cui la metà circa all’interno dell’Unione europea: numeri che ne fanno il prodotto in percentuale più venduto all’estero tra le specialità “made in Emilia-Romagna” e tra i primi per valore economico, nella scia di altre eccellenze locali come Parmigiano-Reggiano, Grana Padano e prosciutto di Parma.
All’aceto balsamico Igp, per completare la radiografia del comparto sotto attacco, vanno poi aggiunti gli altri due aceti Dop, il Tradizionale di Modena e il Tradizionale di Reggio Emilia: due specialità di nicchia che, pur avendo numeri di gran lunga inferiori, godono comunque di un’immagine e di un prestigio rilevanti, anche superiori allo stesso aceto Igp.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]