Regione, sì bipartisan a via Emilia bis

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“Serve la via Emilia Bis e serve che Anas si faccia carico della realizzazione di questa opera fondamentale per risolvere le criticità sui territori di Parma e Reggio”. Approvato in Commissione regionale III – Territorio, ambiente e mobilità – della Regione Emilia-Romagna il testo della risoluzione firmata dai consiglieri Stefania Bondavalli (Bonaccini Presidente), Matteo Daffadà (Partito democratico), Federico Amico (ER Coraggiosa) per impegnare la Giunta affinché il raddoppio della Via Emilia, la cosiddetta ‘Via Emilia Bis’, venga inserita tra gli interventi da realizzare nel prossimo triennio.

Un testo che nel corso della discussione di ieri mattina è stato arricchito con alcuni emendamenti utili a definire meglio il percorso che porta alla realizzazione dell’asse stradale: «Dopo molti anni possiamo finalmente arrivare a segno e concretizzare un’opera che i territori reclamano – hanno commentato i consiglieri di Parma e Reggio Emilia, Andrea Costa (Pd), Daffadà, Amico e Bondavalli, uniti a sostegno del disegno – anche tenendo conto della gradualità degli interventi e della sostenibilità economica. Il tema delle infrastrutture e la loro armonizzazione nel territorio è fondamentale per lo sviluppo».

La Via Emilia Bis è un’opera infrastrutturale quanto mai urgente. In questi anni le province coinvolte di Parma e Reggio Emilia e le istituzioni locali hanno già realizzato o stanno per realizzare alcuni stralci significativi che di fatto rappresentano un “raddoppio a tratti” della via Emilia. Queste varianti bypassano la storica SS9 e potrebbero, una volta collegate tra loro, costituire il nuovo asse parallelo, posizionato a nord della linea ferroviaria, in grado di garantire una viabilità scorrevole e meno inquinante, capace di “liberare” dal pericolo, dal traffico asfissiante e dall’insopportabile inquinamento acustico e ambientale le popolazioni che abitano nei paesi sulla via Emilia consolare.

La costruzione di questa indispensabile infrastruttura non confligge con nessuna delle altre opere in programma per l’area di Parma e Reggio Emilia. Il progetto, trasferendo il traffico veicolare dai centri abitati verso il nuovo asse stradale, serve a dare il là ad ulteriori interventi “green” sulla Via Emilia storica declassata a tratto urbano e restituita a una piena vivibilità, in linea con gli intenti del Piano per il clima, lasciando spazio a un sistema di trasporto pubblico finalmente efficace e competitivo rispetto all’utilizzo delle auto private, il completamento della ciclovia Emilia tra Parma e Reggio e la costruzione di percorsi pedonali.

“Un’opera di cui è importante si faccia carico Anas per almeno due motivi: perché dovrà assorbire tutto il traffico pesante che attualmente transita sul vecchio tracciato della via Emilia e che quindi, in prospettiva, avrà bisogno di manutenzione costante che non può ricadere sulle Province o sui Comuni; perché si innesterebbe con la tangenziale nord di Reggio che è opera in capo ad Anas – continuano i consiglieri di maggioranza -. Una volta realizzato il nuovo asse stradale, il vecchio tracciato della via Emilia andrebbe declassificato a strada comunale e lasciato in gestione agli enti locali così da poter avviare anche progetti di rigenerazione urbana”.

E mentre si sta dando avvio a uno studio di fattibilità, finanziato con fondi statali così come richiesto dagli enti reggiani, Bondavalli, Amico, Daffadà e Costa indicano anche la strada dei lotti funzionali come quella più utile per arrivare progressivamente ad avere l’intera opera: “Le richieste dei cittadini delle frazioni reggiane meritano di essere ascoltate. Nel mentre che si porta a casa tutta la via Emilia Bis, si può dare risposta alle esigenze di maggior vivibilità dei paesi attraversati dall’attuale tracciato della via Emilia procedendo per lotti funzionali alla costruzione di mini tangenziali”.