L’omicidio di Cadelbosco ha lasciato tutti sgomenti e turbati.
Reggio Emilia non è abituata e non accetterà mai di abituarsi a convivere con fatti violenti di sangue, di efferata violenza, figli di culture mafiose. Nell’ affermare la nostra ferma condanna a quanto accaduto, non possiamo non esprimere l’orrore per la cancellazione di una vita umana e la vicinanza alla comunità intera di Cadelbosco.
E’ a questa comunità anzitutto che va la nostra attenzione, perché siamo consapevoli di come fatti di questo genere sono destinati a turbare una cittadinanza, a lasciare ferite anche durature nella storia di una comunità.
Pensiamo che sia questo il momento dell’unità delle istituzioni, del paese e di tutte le forze politiche democratiche.
Perché difronte a fatti di questo genere la forza e l’autorevolezza della risposta non può prescindere da una forte reazione collettiva.
Il nostro sostegno va alle forze dell’ordine e alla magistratura a cui spetta il compito di giungere alla chiarezza sul movente, sulla dinamica e sulle responsabilità.
È importante e assolutamente tempestiva la presa di posizione del Sindaco e dell’amministrazione, con l’organizzazione della importante fiaccolata di sabato 30 ottobre. Sarà il momento in cui l’intera comunità di Reggio Emilia insieme a tanti sindaci, rappresentanti delle istituzioni, delle forze sociali ed economiche e di tanti cittadini, si ritroverà per abbracciare, sostenere e accompagnare il percorso della comunità di Cadelbosco.
Ferma e chiara presa di posizione e capacità di mobilitazione sono i punti fondamentali da cui partire.
C’è un elemento però che non può sfuggire, al netto dell’autonomo lavoro che l’attività inquirente svilupperà; la comunità di Cadelbosco si è trovata già a misurarsi con atti e fatti, anche precedenti a quest’ultimo, che nulla hanno a che vedere con i fondamentali principi di convivenza civile, con l’ordinario funzionamento di uno stato di diritto, con una forte e solida cultura della legalità.
La comunità di Cadelbosco non lo merita, la comunità di Cadelbosco è altro rispetto a fenomeni di questo genere e di questa gravità.
La storia di Cadelbosco è una storia di cultura del lavoro, di senso civico, di solidarietà, di relazione quotidiana con i migliori valori della nostra terra.
Cadelbosco e Reggio Emilia non c’entrano nulla con una cultura mafiosa di sopraffazione che la storia democratica di queste terre respinge e combatterà sempre in ogni modo e forma possibili.
(Gigliola Venturini, Andrea Costa, Graziano Delrio, Antonella Incerti, Vanna Iori, Ilenia Malavasi, Alessio Mammi, Roberta Mori, Andrea Rossi, Ottavia Soncini, Luca Vecchi, Giorgio Zanni).
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]