L’economia reggiana cresce più dell’area Euro: Pil previsto in aumento dell’8%

operaio metalmeccanico meccanica

Dopo il risultato negativo del 2020 (-10,3% rispetto all’anno precedente), fortemente influenzato dalla situazione pandemica, le previsioni stimano una crescita dell’economia reggiana alla fine del 2021 largamente superiore sia rispetto a quella dell’Italia che a quella dell’Europa. Per il territorio provinciale reggiano, infatti, è atteso un tasso di variazione del Pil molto positivo, pari a +8% rispetto al 2020, dato superiore di un punto percentuale e mezzo se confrontato con la previsione del Pil dell’Emilia-Romagna (+6,5%) e di due punti rispetto a quello nazionale (+6%).

Che l’economia reggiana fosse tornata in fase espansiva era emerso già dai precedenti dati sugli Scenari delle economie locali rilasciati da Prometeia ed elaborati dall’ufficio studi della Camera di commercio, ma le previsioni aggiornate in questi giorni hanno evidenziato un ulteriore miglioramento.

In termini di crescita del valore aggiunto, dunque, l’economia reggiana a fine anno dovrebbe collocarsi tre punti al di sopra della media dell’area Euro (+5%) e due punti in più degli Stati Uniti e del Pil mondiale (rispettivamente +6% e +5,9%), avvicinandosi ai livelli di crescita della Cina. Una situazione decisamente migliore, quindi, rispetto alle previsioni dello scorso luglio, che avevano ipotizzato per la provincia emiliana un aumento del Pil del 6,8%.


Entrando nel dettaglio degli indicatori provinciali, nel 2021 saranno soprattutto le costruzioni (che avevano chiuso il 2020 con un calo del 7,7% rispetto all’anno precedente) a generare valore aggiunto: per il settore si attende infatti una variazione positiva del 29,4% (contro il +20,9% a livello regionale), stimolata dagli incentivi sulle ristrutturazioni che continuano a favorire gli operatori dell’edilizia.

Previsioni di crescita anche per l’industria, per la quale è atteso un incremento del 10,4% che permetterà al settore di recuperare buona parte di quanto perso (-11,5%) nel primo anno di pandemia; andamento analogo anche per i servizi, per i quali è stimata una ripresa del 5,4% dopo il -9,9% del 2020. Crescita più contenuta, invece, per l’agricoltura (+2,5%), che nel 2020 aveva accusato una flessione del 4,2%.

L’aumento della domanda, soprattutto estera, si conferma come il principale motore di queste prospettive di ripresa dell’economia reggiana: a fine 2021 è attesa una crescita delle esportazioni del 18,6%. A sostenere la fondatezza di questa stima concorrono i dati già acquisiti del primo semestre dell’anno, che ha fatto registrare un valore delle merci esportate pari a 5,8 miliardi di euro e un incremento del 5,3% rispetto al 2019, cioè confrontato con i valori pre-pandemici relativi allo stesso periodo dell’anno.

Anche l’aumento previsto per il reddito disponibile delle famiglie appare rilevante, con un +5,4% che potrebbe ridare slancio anche ai consumi interni. Buoni, infine, i segnali che riguardano il mercato del lavoro reggiano: le stime sul numero degli occupati vedono infatti un segno positivo (+1,5%) grazie soprattutto al traino di costruzioni e industria, il cui andamento favorevole ha fatto più che raddoppiare le previsioni dello scorso luglio (+0,6%) relative all’occupazione.