Martedì 12 ottobre il gruppo Iren ha ricevuto il Premio Innovazione Smau 2021, destinato alle imprese impegnate a ripensare il proprio modello di business all’insegna della sostenibilità e del rinnovamento dei processi.
A essere premiato, in particolare, è stato l’approccio strutturato all’innovazione e la dotazione di strumenti messi in campo per supportare l’open innovation, in particolare nell’ambito dei programmi di finanziamento europei per la ricerca e dei rapporti con le start-up.
I risultati di questo approccio, reso possibile anche grazie all’implementazione di una specifica struttura all’interno del gruppo, parlano chiaro: Iren è infatti la prima multiutility italiana per numero di progetti finanziati dall’Unione Europea, con 28 progetti avviati dal 2015 a oggi, per un valore complessivo di circa 200 milioni di euro. Il gruppo Iren è stato inoltre il primo a lanciare un programma di corporate venture capital per relazionarsi in modo strutturato con l’ecosistema delle start-up prevedendo, oltre a partnership di tipo industriale, anche un supporto finanziario attraverso equity, prestiti convertibili o co-finanziamento delle diverse fasi di sviluppo.
Secondo il direttore innovazione di Iren Enrico Pochettino, che ha ritirato il riconoscimento a Milano, “per accelerare i percorsi di innovazione occorre dotarsi di strumenti in grado di rendere efficace il rapporto con l’ecosistema esterno e con le strutture interne. In Iren abbiamo iniziato un percorso virtuoso che sarà ulteriormente potenziato con l’approvazione delle nuove linee strategiche di gruppo. Ad esempio grazie all’attività di ricerca europea, oltre a benefici di tipo produttivo ed economico, siamo stati in grado di sviluppare rapporti con oltre 500 partner in 33 nazioni, affrontando nel corso degli anni tematiche che oggi sono entrate all’ordine del giorno delle agende nazionali e internazionali come il power to gas, il biometano e altre tecnologie cleantech”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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