Dio, l’uomo e l’algoritmo

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Ludwig Feuerbach, vissuto nel 1800, appartiene alla sinistra hegeliana, ovvero quei pensatori che sulla scia del pensiero di Hegel hanno avuto una posizione che propende verso l’uomo, piuttosto che verso Dio: mettono l’uomo al centro, tra questi si può annoverare anche Marx.

Feuerbach fu docente fin da giovane, a 25 anni lo era già, ma fu costretto ad abbandonare l’insegnamento, perché propose di demistificare la teologia a favore della centralità dell’uomo, nel resto della vita si dedicò esclusivamente agli studi, vivendo in povertà.

La critica di Feuerbach alla religione si fonda sul fatto che ciò che viene considerato Dio e adorato non è che l’essenza stessa dell’uomo divinizzata.

Feuerbach afferma che l’uomo proietta in Dio tutte le sue migliori qualità umane, in ciò si toglie la più grande possibilità, essere pienamente se stesso.

La vera emancipazione dalla religione è comprendere che non è Dio ad aver creato l’uomo, ma è l’uomo stesso ad aver creato Dio a sua immagine e somiglianza. L’uomo ha attribuito a Dio tutte le caratteristiche proprie di se stesso.

Nietzche stesso attento lettore di Feuerbach, colse a piene mani tale pensiero, scrivendo versi nello Zaratustra, dove descrisse minuziosamente l’azione del lanciò delle illusioni oltre l’uomo, creando un mondo altro fuori dal mondo… Una critica feroce e radicale a tutte le religioni, che vedono Dio ed il paradiso in un altro mondo.

Ciò che sta accadendo oggi con i computer e la realtà aumentata cibernetica non è ciò che l’uomo fece già prima con la religione?

Le macchine sono l’essenza delle abilità umane proiettate esternamente. Il mondo di oggi consapevolmente o meno è sempre più retto dagli algoritmi, a scegliere fra un po’ non sarà più l’uomo ma gli algoritmi dei robot.

Sarà possibile riappropriarci delle caratteristiche che ci rendono umani, o saremo chini al volere delle macchine?

La filosofia già anni fa interrogandosi sul potere del mondo delle macchine poneva l’accento umano ancora nella capacità di decidere nella capacità di critica, sulla capacità di valutare.

Se gli algoritmi si fanno sempre più complessi e capillari dove sarà lo spazio per l’essere umano?
L’essere umano ha proiettato le sue capacità più elevate esternamente e presto non sarà più al centro dell’Universo.

Ciò è comunque una caratteristica dell’essere umano quella di simbolizzare, dal momento in cui la scimmia ha sollevato le mani da terra, queste ultime sono divenute libere per plasmare la realtà a simbolo, per proiettare ciò che era dentro, fuori.

Saremo in grado di mantenere il collegamento fra i due pezzi di coccio del simbolo? Quando due amici nell’Antica Grecia si lasciavano per un lungo viaggio spezzavano il simballo, una tavoletta di argilla, e ognuno aveva il suo pezzo. Quando si rincontravano poi riunivano i cocci.
Siamo alle soglie di un cambiamento radicale in cui ciò che l’uomo ha proiettato nelle macchine, la nuova divinità, potrebbe prendere il controllo sotto le mani di pochi individui coadiuvati dagli algoritmi come accadde per le grandi religioni di tutto il mondo, ma con un apparato di controllo mai visto prima d’ora.

Ciò che rimane forse all’umanità è una rivoluzione interiore dove possiamo contattare l’Universo infinito sempre presente dentro di noi.




Ci sono 4 commenti

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  1. Gianna Dal Borgo

    Scusa Corvo, riesco a leggere questo tuo articolo solo ora… L’ho trovato straordinario, grazie di cuore e buona vita.

  2. mauro

    Ho 62 anni e ho visto un radicale e veloce cambiamento della tecnologia sui prodotti , nel campo in cui lavoravo che era la la costruzione di protesi ,anca, ginocchia,spalla la tecnologia dava una svolta migliore alla qualità del prodotto e del movimento umano in positivo quindi. Con L’avvento di internet e nato sicuramente una grande possibilità per noi esseri umani di connetterci ,nello scambio del sapere scientifico e umanistico filosofo e sociale,quindi sorgeva un mondo nuovo,progetto è idea dell’uomo e quindi un enorme potere in mano a pochi .
    Saranno poi gli algoritmi delle macchine a prevalere,un scenario futurista come immaginato nel film del 1968; 2001 (odissea nello spazio )prodotto e diretto da Stanley Kubrick. O sarà l’era astrologia e esoterica del acquario a prevalere sul cambiamento de futuro della umanità Nel mio piccolo mondo ,penso che il cambiamento avvenga con la consapevolezza quindi con un lavoro di crescita personale e interiore,come suggerito dagli insegnamenti delle principali e antiche scuole del buddismo e come via ,la pratica della meditazione.
    Grazie del articolo che mi ha dato un stimolo per condividere.

    – [ ]

  3. Gianna Dal Borgo

    Sento giusta per me la via della Rivoluzione interiore, sento apre più l’importanza della scelta e spero che ognuno vada dentro di sé e da lì spicchi il volo. Grazie


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