“Un terribile passo indietro che rischia di pesare soprattutto sulle donne”: è questo il commento dell’assessora alle pari opportunità della Regione Emilia-Romagna Barbara Lori, intervenuta sulle ripercussioni del ritorno al potere dei talebani in Afghanistan.
La presa della capitale Kabul da parte degli insorti, avvenuta nella giornata di Ferragosto, per l’assessora Lori “rappresenta una sconfitta per tutto l’Occidente. Le donne afghane temono di tornare invisibili, senza alcun diritto od opportunità. Non possiamo distogliere lo sguardo e fingere che non ci riguardi. La politica estera è in questo caso essenziale per garantire i diritti umani”.
Sulla stessa linea di pensiero Roberta Mori, coordinatrice nazionale delle commissioni per le pari opportunità di Regioni e Province autonome: “Finché le ragazze, le donne e le bambine nel mondo saranno esposte alla sopraffazione, all’umiliazione e alla violenza di uomini senza scrupoli e dignità, sarà responsabilità della comunità internazionale impedire la violazione dei diritti umani che ruba il futuro dell’intera umanità. Nel caso dell’Afghanistan e per il ruolo che abbiamo avuto, la responsabilità dell’Occidente e dell’Europa ci richiama a non rassegnarci all’impotenza di fronte alle immagini e alle notizie drammatiche che ci giungono da Kabul. Dopo la mobilitazione del governo per far rientrare i connazionali e i collaboratori esposti ad altissimi rischi di ritorsione, è il tempo di fare la differenza per attivare tutti gli strumenti istituzionali, politici e diplomatici per un piano di corridoi umanitari e di accoglienza che limiti la crisi umanitaria in atto, in particolare per donne e bambine già oggetto di predazione”.
“Verrà il tempo dell’analisi”, ha aggiunto la coordinatrice Mori, “ma ora è il tempo dell’emergenza. Il tempo per fare la cosa giusta. Ci associamo, dunque, all’esortazione del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres a proteggere i civili, nonché all’impegno espresso dal presidente Draghi per il quale occorre tutelare i diritti umani e in particolare quelli delle donne. Ci appelliamo affinché nulla resti intentato e offriamo l’impegno quotidiano profuso sui territori come rafforzamento di consapevolezza e determinazione per fare la differenza in questo tratto di storia”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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