Un edificio centrale e sei torri: un ospedale che richiama il disegno radiale delle valli appenniniche e quello cartesiano della città, nel quale saranno potenziate e riorganizzate tutte le attività sanitarie attualmente presenti al Guglielmo da Saliceto. Il volto del nuovo ospedale di Piacenza è stato presentato martedì, nell’ex chiesa del Carmine di Piacenza, alla presenza delle massime autorità locali e regionali.
Lo studio di fattibilità ha raccolto la lezione della pandemia e ha orientato le scelte dei tecnici (Società di progettazione Policreo di Parma) verso una struttura ad altissima innovazione, adeguata alle più moderne esigenze della sanità, soprattutto flessibile, che consentirà di ampliare il numero di posti letto in caso di necessità, com’è stata appunto la diffusione del virus Sars-CoV-2.
Il nuovo ospedale di Piacenza è il primo presidio ospedaliero in Italia a essere progettato secondo questa nuova logica, che permetterà di incrementare fino al 16% i posti letto disponibili in caso di bisogno, arrivando a garantirne fino a 601. Grande attenzione, nel progetto, è stata riservata anche al comfort degli utenti (una stanza su tre sarà a un solo letto; gli spazi comuni, gli accessi e i percorsi saranno tutti orientati alla sicurezza, all’accoglienza e al benessere di pazienti e accompagnatori) e del personale sanitario.
Nel complesso ospedaliero, che si svilupperà su una superficie complessiva di 272.000 mq, troveranno spazio non solo una nuova pista per l’atterraggio dell’elisoccorso, ma anche elementi di attenzione all’utenza e al personale interno: grandi spazi verdi, strade di collegamento, un percorso ciclo pedonale, aree attrezzate per la sosta e 1200 parcheggi.
La presentazione odierna20 luglio 2021
Alla presentazione alla stampa di questa mattina (cui seguiranno altri incontri istituzionali) nell’ex chiesa del Carmine erano presenti il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri, il direttore generale Ausl Luca Baldino e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Lo studio di fattibilità della nuova struttura è stato affidato all’architetto Sergio Beccarelli, della Società di progettazione Policreo di Parma.
L’illustrazione odierna è stata curata dal manager Baldino, dopo i saluti del primo cittadino.
“Il nuovo ospedale di Piacenza – ha dichiarato il presidente Bonaccini, al termine della presentazione – sarà un ospedale del futuro, costruito sulle esigenze di chi viene curato e su quelle di chi cura e assiste, per assicurare il massimo livello di qualità, sotto tutti gli aspetti. Sarà un punto di riferimento per la città e l’intero territorio piacentino che, con l’ospedale di Fiorenzuola e il Centro paralimpico nazionale di Villanova, contribuisce a rafforzare la qualità dei servizi, la capillarità territoriale e l’attrattività della sanità emiliano-romagnola”.
La premessa progettuale
Il nuovo ospedale di Piacenza sarà un ospedale di rete con funzioni di hub provinciale in grado di garantire le prestazioni più impegnative dal punto di vista professionale e tecnologico.
La nuova struttura si candida anche a essere polo di riferimento interprovinciale per le diverse reti di area vasta.
Il complesso è progettato secondo i più moderni criteri organizzativi ospedalieri e si articolerà su spazi adeguati a recepire e trattare appropriatamente e in sicurezza i casi più complessi dell’intera provincia.
Il progetto pone grande attenzione al tema dell’accessibilità: il nuovo stabilimento sarà facilmente raggiungibile sia in auto sia con messi pubblici dalla città e dai distretti di Levante e Ponente. La struttura sarà servita da una viabilità veloce e scorrevole, facilitata dalla vicinanza di importanti arterie viarie.
In considerazione anche dell’incremento sostanziale degli accessi, sarà dotata di un ampio parcheggio e di aree verdi circostanti.
20 luglio 2021I contenuti del nuovo ospedale
I contenuti del nuovo ospedale ricalcano e potenziano quelli presenti nell’attuale: tutte le funzioni troveranno miglior collocazione, attraverso la disponibilità di spazi più razionali e la valorizzazione e il potenziamento delle principali aree:
l’area interventistica con 14 sale operatorie, un blocco endoscopico con 10 sale, 8 sale parto e 4 sale di interventistica cardiologica e di emodinamica. Il progetto prevede anche il potenziamento dell’area day surgery, della chirurgia di emergenza urgenza, e della chirurgia specialistica.
il blocco tecnologico, con il potenziamento della medicina nucleare, della radiologia e della radioterapia
l’area degenze: il 35% delle stanze sarà a un posto letto, con la possibilità di inserirne un secondo per l’accompagnatore o di raddoppiare la ricettività in caso di bisogno (per esempio, per picchi pandemici)
l’area dell’emergenza urgenza, con il potenziamento del Pronto soccorso e dell’area dedicata alle terapie intensive e semintensive
l’area materno infantile, con la valorizzazione e il potenziamento della patologia neonatale e dell’assistenza ostetrico-ginecologica e pediatrica
l’area oncologica
l’area di specialistica medica di secondo livello.
La costruzione della nuova struttura cancellerà le pesanti diseconomie derivanti dall’organizzazione a padiglioni, ormai superata ma ancora presente al Guglielmo da Saliceto, e consentirà di investire in tecnologia e competenze.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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