La commissione pari opportunità della Regione Emilia-Romagna ha dato il via libera al nuovo piano triennale contro la violenza di genere, approvato nei giorni scorsi dalla giunta regionale e ora oggetto della discussione e del voto dell’assemblea legislativa.
Il piano prevede interventi rivolti al mondo giovanile per diffondere la cultura del rispetto, con particolare attenzione alla violenza in rete: progetti che agevolino azioni concrete anche in contesti specifici quali i consultori, gli spazi giovani, ma anche i luoghi di lavoro, per un tempestivo riconoscimento delle molestie sessuali. E ancora: azioni rivolte alle donne che vivono in condizioni di fragilità, sostenendo la loro autonomia abitativa ed economica e prevedendo, ad esempio, la sperimentazione del reddito di libertà.
Il piano è stato presentato dall’assessora regionale alle pari opportunità Barbara Lori, che ha spiegato il senso e le azioni della proposta della giunta: “Abbiamo l’ambizione di azioni sempre più capillari e in sintonia con il territorio e di fare rete tra i soggetti interessati e competenti. Siamo per un’integrazione sempre più forte tra servizi socio-sanitari e centri antiviolenza”, ha detto.
Nello specifico il piano agisce sia sul fronte della prevenzione che della protezione, rispetto a un fenomeno purtroppo in crescita, anche a causa del lockdown e delle successive misure per il distanziamento sociale resesi necessarie per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus.
Sul versante delle risorse a disposizione, il piano può contare su 2,6 milioni di euro per il 2021 di risorse nazionali, alle quali si aggiungono 2,1 milioni di finanziamenti regionali per il biennio 2020-2021. Tra le altre cose il piano punta a rafforzare anche l’attività dell’Osservatorio regionale, che alle attuali funzioni di studio e analisi affiancherà anche quelle di monitoraggio dell’attività delle reti territoriali di prevenzione e contrasto della violenza di genere.
Disco verde anche da parte della consigliera regionale del Pd Roberta Mori, presidente nazionale dei presidenti delle commissioni regionali di parità, che nel ricostruire la storia dell’impegno della Regione Emilia-Romagna sul tema ha sottolineato come “questo piano ci convince per la narrazione coerente e aderente alle parole e alle azioni previste dalle normative regionali e dalle esperienze di questa comunità. Riteniamo che lo sforzo, in un tempo così difficile per le donne aggravato dalla pandemia, debba essere straordinario e coraggioso”.
Dal canto suo la consigliera leghista Valentina Stragliati ha invitato la Regione a potenziare le attività di prevenzione e di controllo per evitare fenomeni criminali a danno dei nuclei famigliari: “Le premesse del piano sono sicuramente positive, ora ne vedremo l’effetto nella messa a terra delle politiche pubbliche in questione”. La consigliera ha concordato con Lori e Mori sulla necessità di una presa in carico dell’intero nucleo famigliare nei casi di maltrattamenti tra le mura domestiche.
Il consigliere della Lega Simone Pelloni, inoltre, ha invitato a evitare politiche a comportamenti stagni e a dar vita a politiche integrate. Apprezzamento per il piano antiviolenza, con l’invito a metterlo in pratica in tempi brevi, è arrivato dal presidente della commissione Federico Alessandro Amico, che ha ricordato i troppi casi di violenze e femminicidi avvenuti anche in Emilia-Romagna nelle ultime settimane.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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