Mercoledì 7 luglio il sindaco di Reggio Luca Vecchi ha ricevuto in dono da Beatrice Borelli – titolare dello storico negozio reggiano di articoli religiosi “Bizzocchi” – una grande bandiera tricolore da esposizione, che sarà posizionata nei prossimi giorni sulla torre civica in sostituzione di quella attuale, danneggiata nel tempo dagli agenti atmosferici.
Si tratta di una bandiera di grandi dimensioni (tre metri di larghezza e 4,50 metri di lunghezza), seconda per grandezza solo a quella che svetta sul Torrino del Quirinale a Roma: realizzata in stamina di poliestere, lo stesso materiale usato dalla Marina militare, è stata rinforzata negli angoli per resistere alle sollecitazioni dei forti colpi di vento dai quali sarà interessata una volta che sarà issata a 51 metri di altezza.
“Si tratta di un bellissimo gesto – ha commentato il sindaco Vecchi – che testimonia l’idea di una città che si prende cura di se stessa e dei suoi beni, e in questo caso del simbolo più importante che ci rappresenta, quel tricolore che è nato qui a Reggio e che è poi diventato emblema di un intero Paese, che rappresenta un simbolo di civiltà, diritti e uguaglianza per tutti i cittadini”.
“Sono felice di poter regalare la bandiera tricolore alla città direttamente nelle mani del sindaco”, ha aggiunto Beatrice Borelli. L’idea, ha spiegato, era nata nel 2020 durante il periodo di lockdown “come augurio e simbolo di ripartenza. Caricata di sfumature meno drammatiche, oggi si spera che porti fortuna anche alla nazionale impegnata negli Europei di calcio. Ho sempre visto il sindaco omaggiare del Primo Tricolore gli illustri ospiti in visita, ma nessuno ha mai pensato di donarne una al Comune: mi auguro che questo gesto possa essere rinnovato anche da altri cittadini che hanno a cuore la propria città”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]