Se si fa eccezione per il colorato “Barbiere di Siviglia”, che però il pubblico ha potuto ammirare soltanto in streaming, l’opera manca dal teatro Valli di Reggio dal febbraio dello scorso anno, quando “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci” scamparono di pochissimo al lungo lockdown causato dalla pandemia di nuovo coronavirus che di lì a poco avrebbe interrotto per mesi le attività teatrali in presenza.
Suona quindi come una vera novità nella novità l’opera che sarà allestita al teatro Valli martedì 6 e giovedì 8 luglio, sempre alle 20, con “Il ballo delle ingrate” e “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” di Claudio Monteverdi, una coproduzione con la Fondazione Teatro Ponchielli di Cremona che rientra nella programmazione estiva della Fondazione I Teatri di Reggio.
Una serata che accosta questi due madrigali, accomunati da una comune tematica: l’evidenza tremenda di un femminile condannato all’inferno dell’obbedienza e al sangue dalla norma e dalla violenza patriarcali, tema antico ma – purtroppo – ancora molto, troppo contemporaneo.
Un dittico che alcune recensioni hanno definito “in technicolor”, e che nel suo recentissimo debutto a Cremona è stato salutato con favore sia dal pubblico che dalla critica.
L’impianto scenico e visivo, tra tecnologia e teatro, è curato da Anagoor, tra le esperienze performative più interessanti e ricercate degli ultimi anni nel panorama culturale italiano ed europeo, mentre la parte musicale da Il Pomo d’Oro, guidata da Francesco Corti.
Simone Derai, che ha curato regia, video, scene e costumi, limita al massimo i movimenti degli interpreti sul palco e si affida a due lunghi ed efficaci video per la narrazione degli eventi evocati dalle opere di Monteverdi. Così, ne “Il ballo delle ingrate”, il pubblico viene trasportato idealmente nella magnifica Galleria degli antichi di Sabbioneta, che tuttavia si rivela poi un semplice sfondo in uno studio. Qui i personaggi prendono vita intorno alla nobile Margherita di Savoia: il ballo fu composto nel 1608 proprio per il suo matrimonio con Francesco Gonzaga.
“Il combattimento di Tancredi e Clorinda”, invece, prende le mosse dall’episodio della Gerusalemme Liberata del Tasso (in cui Tancredi, paladino cristiano, e Clorinda, guerriera musulmana, si sfidano a un duello in cui la donna muore per mano dello stesso Tancredi, chiedendo nell’ora estrema di ricevere il battesimo cristiano), ma diventa uno scontro di scherma tra due giovani di oggi. In questo modo Anagoor interviene proprio andando a esporre questo grumo tragico nella musica di Monteverdi, mettendo in luce le aberrazioni dell’agone tra i generi.
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buffon sei il numero uno del pianeta terra
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!