“Questa è una vergogna per la nostra famiglia. Come faremo a spiegarlo in Pakistan?”. A proferire queste parole con gli assistenti sociali è Nazia Shaheen, 48 anni, la madre di Saman Abbas, la 18enne scomparsa da Novellara, nella Bassa reggiana, alla fine dell’aprile scorso e che oggi gli invetsigatori temono sia stata uccisa per avere denunciato il matrimonio che le era stato combinato dalla famiglia. Le frasi risalgono al giorno in cui gli assistenti sociali le comunicarono che la figlia sarebbe entrata in una comunità protetta per sfuggire a un matrimonio combinato con un cugino. In questo momenro lei e il marito sono in Pakistan.
“Questo è un disonore per tutti noi”, continuò la donna, come riportano Il Giorno e Il Corriere della Sera. Quel “no” di Saman, infatti, mandava all’aria le nozze già in programma per il 7 gennaio: c’erano anche i biglietti aerei pronti per il rientro in Pakistan qualche settimana prima del matrimonio, il 22 dicembre, a pochi giorni dal 18mo compleanno della ragazza.
All’incontro conoscitivo con gli assistenti sociali era presente anche il padre di Saman, Shabbar Abbas, che scuote la testa e dice che la figlia “fa tutto il contrario di quel che le diciamo e non sappiamo più cosa fare con lei”. I genitori, alla fine, verranno denunciati.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]