Lunedì 7 giugno a Bologna la Regione Emilia-Romagna e il Ministero del lavoro hanno siglato un protocollo d’intesa (firmato per la Regione dal presidente Stefano Bonaccini e per il dicastero dal ministro Andrea Orlando) che ha l’obiettivo di creare “nuova e buona occupazione”: in particolare, ha spiegato Bonaccini, “i profili professionali necessari alla ricostruzione, capaci di leggere il mondo di domani e, quindi, di affrontare da subito le sfide che abbiamo davanti, per arrivare a realizzare un futuro diverso, centrato su sviluppo sostenibile, innovazione, reti sociali allargate”.
L’intesa ha dato il via a una stretta collaborazione tra i due enti istituzionali per aumentare e migliorare le capacità di intervento sul mercato del lavoro per i settori produttivi ad elevata specializzazione nel contesto regionale emiliano-romagnolo, con la prospettiva di farne pratiche efficaci da estendere poi su tutto il territorio nazionale. Ministero e Regione puntano a definire e condividere modalità e strumenti innovativi per formare nuove competenze e accompagnare le persone – e in particolare i giovani e le donne – verso un’occupazione stabile, soprattutto nei settori dei big data, del supercalcolo (high performance computing) e della transizione ecologica.
L’ecosistema dell’innovazione dell’Emilia-Romagna comprende dieci tecnopoli della ricerca con venti sedi territoriali, 84 laboratori della Rete Alta Tecnologia, incubatori e fab-lab. Come il Tecnopolo di Bologna, visitato soltanto pochi giorni fa dal presidente del consiglio Mario Draghi, dove troveranno sede le principali istituzioni scientifiche nazionali e internazionali, soggetti impegnati nel campo della ricerca, dell’innovazione tecnologica e di filiera. Al Tecnopolo felsineo saranno inoltre installati supercomputer che porteranno a Bologna il 20% della capacità di supercalcolo europea e l’80% di quella italiana: a cominciare dal data centre del Centro europeo per le previsioni metereologiche a medio termine, il cui trasloco da Reading (in Gran Bretagna) è prossimo, e Leonardo, la macchina europea high performance computing nell’ambito della EuroHPC-Joint Undertaking europea.
Il protocollo di intesa si prefigge lo scopo di sperimentare la creazione di sistemi di conoscenza per anticipare la domanda e la programmazione dell’offerta di competenze, ideando nuovi strumenti con particolare attenzione ai fabbisogni espressi dai settori produttivi ad elevata specializzazione. L’accordo coinvolge direttamente Anpal, l’Agenzia nazionale delle politiche attive per il lavoro, e l’Agenzia regionale per il lavoro, oltre che gli attori della Rete attiva regionale per il lavoro e i soggetti dell’ecosistema regionale dell’innovazione dell’Emilia-Romagna.
L’accordo si inserisce inoltre nel percorso già tracciato dal Patto per il lavoro e il clima, sottoscritto dalla Regione lo scorso dicembre con enti locali, organizzazioni sindacali e datoriali, atenei, associazioni ambientaliste, enti del terzo settore, professioni, Camere di commercio e Associazione bancaria italiana con l’obiettivo di condividere il progetto di rilancio e sviluppo dell’Emilia-Romagna fondato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale, per generare lavoro di qualità, contrastare le diseguaglianze e aumentare il livello delle competenze investendo in educazione, istruzione, formazione, ricerca e cultura.
Dopo la firma del protocollo, il ministro Orlando ha partecipato assieme al presidente Bonaccini proprio alla riunione del Patto per il lavoro e per il clima in Regione, alla presenza della vicepresidente della giunta regionale Elly Schlein, dell’assessore regionale alle attività produttive Vincenzo Colla e dei componenti del patto, alcuni in presenza e altri collegati da remoto. In mattinata, invece, il ministro aveva visitato gli stabilimenti della Marchesini Group a Pianoro e quello di Industria Italiana Autobus all’ex BredaMenariniBus, a Bologna.
“Il lavoro viene al primo posto nell’agenda della ripresa: ogni singolo posto di lavoro perso, che vogliamo recuperare fino all’ultimo, e i nuovi posti da creare”, ha detto il presidente Bonaccini durante la giornata. “La ricostruzione richiederà profili nuovi per la transizione digitale e per quella ecologica, per potenziare la sanità pubblica e il sistema di welfare, investendo su servizi territoriali e telemedicina, per mettere il sistema produttivo regionale e quello nazionale nelle condizioni di competere con le aree più avanzate a livello internazionale. In Emilia-Romagna abbiamo filiere ad alto valore aggiunto, una Data Valley hub europeo dei big data e della scienza al servizio dell’uomo: abbiamo quindi bisogno qui di questi profili, e stiamo investendo nella formazione, ma è un investimento che deve fare l’Italia. Condividiamo con il governo tale necessità e ringrazio il ministro Orlando per aver deciso di partire su questo dall’Emilia-Romagna, in uno sforzo condiviso che sia appunto per il paese”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]