«Da fuori non l’avrebbe detto nessuno: Christophe, quello impulsivo, irruento, suscettibile. Ma erano imprevedibili, quei due. Avevano i loro segreti e se li tenevano stretti. Christophe con la sua rabbia che covava lenta sotto la cenere, Joshua con la sua improvvisa sporadica sventatezza. Sì, ciascuno aveva il suo carattere, ma la pelle di uno era la pelle dell’altro, come per tutti gemelli».
Sono bravi ragazzi, Christophe e Joshua, ma la vita nell’immaginaria Bois Sauvage, alias la reale Delisle dove è nata l’autrice, cittadina del Mississipi State è terribilmente difficile. Tra case mobili e fatiscenti, tra insetti e afa opprimente, tra la rigida separazione di bianchi e neri, fra lo cronica mancanza di soldi, Ma-mee, la nonna, li ha cresciuti con amore educandoli al rispetto e alla responsabilità, nonostante un padre tossicodipendente, Samuel, soprannominato Sandman, e una madre, l’inconsistente Cille, partita per Atlanta quando i gemelli erano ancora piccoli, ora direttrice di un grande magazzino di articoli di bellezza nella città della Georgia.
Il bel romanzo di Jesmyn Ward procede al ritmo del soul di Al Green e di quello delle torbide acque del fiume Wolf, che scorre poco lontano da Bois Sauvage (La Riviere des Loups), città costiera, che a differenza della altre città del litorale, «era sprofondata nell’insenatura, minuscola e isolata», senza punti di riferimento che fosse un minimarket Circle K o una chiesa cattolica. Metafora di vite “sprofondate” nel bayou… ma anche di vite che sono riemerse, o mai sprofondate, dalle acque paludose dell’affascinante ecosistema tipico del delta del Mississipi river.
Il fiume Wolf fa da specchio a Christophe e Joshua, i protagonisti della Linea del sangue, che trascinano la loro vita di adolescenti neri (e poveri) tuffandosi nelle acque del fiume che si perde nel golfo del Messico, fumando blunt, bevendo birra tiepida, frequentando spacciatori d’erba, come il cugino Dunny, e di crack e cocaina, come l’amico Javon. E il loro futuro appare come il loro passato, paludoso come il bayou di Bois Sauvage.
La linea del sangue è anche la linea della solidarietà fortissima tra i gemelli, con Ma-mee e con gli altri parenti. Una linea del sangue che li mantiene in equilibrio. Ma un episodio apparentemente banale potrebbe tragicamente spostare la linea di vite borderline, in bilico fra le legalità e illegalità, verso quest’ultima, verso l’abisso. Dalle conseguenze immaginabili avvolte dalla calura opprimente che toglie non solo il respiro ma il principio stesso di futuro, dissolto in crack e cocaina. Eppure…
Appena diplomati, Christophe e Joshua devono trovarsi un lavoro. Alla guida della Caprice Chevrolet grigio-azzurra quattro porte che gli ha regalato Cille, fra dialoghi assolutamente realistici e i capelli legati in tante piccole treccine fatte da Laura, la fidanzata di Joshua, battono la zona per trovare un’occupazione che garantisca un futuro dignitoso per loro e una vecchiaia tranquilla per Ma-mee.
«L’elenco delle possibili scelte era un’ottusa litania: McDonald’s, Burger King, Sonic, Dairy Queen, Piggly Wiggly, Circle K, Chevron, Walmart, Kmart, i cantieri navali e il molo. Nessuno di queste opzioni era Bois Sauvage. C’era ben poco a Bois Sauvage…». E hanno un’auto sola.
La ricerca del lavoro sarà causa di tensioni fortissime, al limite della rottura, fra Christophe e Joshua, ma è anche l’occasione che permette ai gemelli di fare i conti con sé stessi e con i genitori. La linea del sangue è un romanzo di formazione. Racconta, con partecipata scrittura, la crescita personale, la maturazione di due adolescenti che fanno leva su un proprio ordine morale che un ambiente sociale, economico e culturale sfavorevole, per non dire ostile, mette continuamente a dura porva. Nel Mississipi di Ward ci sono echi di Faulkner.
(J. Ward, La linea del sangue, traduzione di Monica Pareschi, NNE, 2021, pp. 312, 19 euro recensione di Glauco Bertani).
COLONNA SONORA
MUDDY WATERS, Mississippi Delta Blues
IKE & TINA TURNER, Nutbush City Limits
SAM COOKE, A Change Is Gonna Come
OTIS REDDING, (Sittin’ On) The Dock Of The Bay
FUNKADELIC, One Nation Under A Groove
Si ringrazia la Libreria del Teatro, via Crispi 6, Reggio Emilia
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]