Con il monitoraggio sull’andamento della pandemia da coronavirus atteso per venerdì 7 maggio, la maggior parte dell’Italia dovrebbe rimanere colorata di giallo.
Alle regioni che già si trovano nella fascia a basso rischio potrebbero aggiungersi anche Sicilia, Puglia e Basilicata. La Sardegna va verso una conferma della zona arancione ma chiede una revisione dei dati e il passaggio anticipato in giallo. Rischia di entrare in fascia arancione, invece, la Campania.
Attualmente sono 15 le regioni in zona gialla, 5 quelle in zona arancione e solo una in fascia rossa.
I territori in fascia gialla sono: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto, a cui si aggiungono le province autonome di Trento e Bolzano. Le regioni in zona arancione sono Sardegna, Sicilia, Puglia, Basilicata e Calabria. Solo la Valle d’Aosta è in fascia rossa.
Come si entra nella zona gialla
Sono obbligatori 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive. E i parametri da rispettare sono: Rt (l’indice che misura la velocità del contagio) sotto 1 e rischio complessivo basso o moderato. Un indicatore quest’ultimo risultato del calcolo di 21 parametri, dalla comparsa dei nuovi focolai al tasso di occupazione di ospedali e terapie intensive.
Nel Paese nessuna Regione è a rischio alto. Undici Regioni e Province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 10 Regioni hanno una classificazione di rischio basso. Tre Regioni (contro 4 della settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Campania e Sicilia hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre di tipo 1.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]